8-8-'91, Bari accoglie 20.000 albanesi


NICOLA ZUCCARO - Alle 3.18 dell'8 agosto 1991 una telefonata pervenuta dal Capo di Gabinetto del Prefetto di Brindisi alla Prefettura di Bari informa della presenza di una nave diretta verso il Porto del capoluogo pugliese. Poche ore dopo, in una calda mattinata agostana, quel mezzo navale - meglio identificato come Mercantile Vlora e battente bandiera albanese - attracca al Molo Foraneo dello scalo portuale di Bari. L'arrivo, preceduto da una successiva conferma dell'informativa notturna precedentemente menzionata, viene ricevuto anche dalla Capitaneria di Porto di Bari, fra le 5 e le 6 del mattino.

Ne segue una riunione d'emergenza convocata presso la Prefettura di Bari e al termine della quale si individua lo stadio della Vittoria quale luogo di prima accoglienza, dove poter organizzare il successivo rimpatrio dei 20.000 profughi. Costoro, disperati, giunti con il Mercantile Vlora, sperano di trovare un futuro migliore e diverso da quel "presente" lasciato nell'Albania oppressa da uno degli ultimi regimi totalitari presenti nell'Europa orientale. Dopo i precedenti arrivi della primavera dello stesso anno a Brindisi e a Taranto, anche Bari dovette affrontare una prova di solidarietà.

L'Amministrazione comunale, retta dal compianto sindaco Enrico Dalfino, supportata dalla locale Prefettura, attivò la macchina dei soccorsi, dirottando immediatamente i bus delle linee urbane dell'Amtab in direzione del Porto. Da qui una cospicua parte degli albanesi fu trasferita allo stadio della Vittoria. Dismesso da 1 anno, il glorioso impianto sportivo con il Molo Foraneo divenne un improvvisato luogo di accoglienza, che non scoraggiò la generosità dei baresi, pronti a fornire per tramite delle parrocchie coordinate dalla Caritas, indumenti e generi di prima necessità.
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