L’igiene parte dall’alto: la nostra salute nelle mani dell’aria che respiriamo


“Stai a casa”, “Smart working”, “Lezioni online”. 
Tutte espressioni che nell’ultimo periodo abbiamo sentito spesso pronunciare e che hanno cambiato radicalmente la nostra vita quotidiana. Dall’inizio del lockdown, siamo stati catapultati senza preavviso nel mondo delle tecnologie online, sfruttando le più disparate piattaforme da remoto grazie all’incredibile potenziale di quel sistema chiamato Internet. Improvvisamente ci siamo ritrovati chiusi in casa a mantenere con nuovi mezzi gli impegni lavorativi e accademici. Questo ha inevitabilmente portato ad una condivisione forzata degli spazi e del tempo con i propri conviventi. Abbiamo condiviso tutto, persino la cosa più banale a cui spesso nessuno pensa, l’aria che respiriamo.

Tutti si sono adeguati a questo nuovo modo di vivere la quotidianità e si è riscontrata una buona capacità di adattamento sia da parte delle persone stesse sia da parte del mercato globale che, spesso, ha dovuto reinventarsi mettendo a disposizione strumenti e servizi, come i purificatori d’aria, concepiti appositamente per affrontare diversi aspetti dell’emergenza sanitaria. Molte case produttrici di elettronica di consumo offrono soluzioni adeguate, ad esempio il Dyson Pure Cool ha subito un notevole incremento nelle vendite.

La salubrità dell’aria che ci circonda è un aspetto a volte sottovalutato. Mantenere l’aria pulita evita il più possibile l’insorgere di patologie. In realtà è una tematica sempre attuale, non legata esclusivamente all’emergenza sanitaria, dal momento in cui un ambiente malsano può condurre a qualsiasi altra patologia diffusa, come una banale allergia. L’inquinamento dell’aria indoor è un problema che riguarda qualunque cittadino, da quello che abita in città e vive in un ambiente già altamente inquinato di per sé causa smog, a quello che vive in casa con altre persone o da solo con un orto botanico al coperto. Se ci pensiamo, chi più chi meno e mai come in questo periodo, passiamo di media la metà del nostro tempo nell’arco di una giornata tra le mura di casa o comunque in ambienti indoor.

In particolar modo in un momento critico come quello che stiamo vivendo dal punto di vista sanitario, ci sarebbe bisogno di investire certamente di più sulla nostra salute, per tutelarci e per tutelare gli altri.

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