Bertolaso: "Arcuri? Ha fatto così tante figure pessime che il vaccino sarà il momento del suo grande riscatto"


ROMA - Guido Bertolaso è stato in onda pochi minuti fa su Radio 105 all’interno di “105 Friends”, il programma di Tony Severo e Rosario Pellecchia. Questi alcuni passaggi del suo intervento: A proposito del vaccino anti-Covid, “Ho visto che hanno dato l'ennesimo incarico al commissario Arcuri. Diciamo che Arcuri ha fatto così tante pessime figure nei mesi passati che questo sarà il momento del suo grande riscatto. Non posso credere che la distribuzione del vaccino contro il covid non funzioni. Funzionerà. Ho visto che sono state messe di mezzo le Regioni e Arcuri si è già mosso: il vaccino arriverà se tutto va bene non prima della fine di febbraio e hanno quasi tre mesi per organizzarsi. Penso che questo problema verrà facilmente superato”.

A proposito di quello che sta accadendo in Calabria, “Siamo un paese a macchia di leopardo: abbiamo delle eccellenze spettacolari e poi delle realtà tipo la Calabria. Però vi do una piccola chiave di lettura: il primo Commissario era stato nominato dal Governo, non era stato scelto dai calabresi. Se tu metti un uomo tuo a gestire la sanità in Calabria e ce lo metti già due anni orsono, poi scoppia il covid, tu sai che hai quest'uomo in Calabria come tuo commissario, ma tu vuoi chiamarlo, vuoi interrogarlo, vuoi sentirlo su quelle che sono le problematiche del territorio? Se a scoprire che questo non sapeva di essere responsabile è stato un giornalista significa che nessuno da Roma lo aveva mai controllato, aveva mai verificato quello che stava combinando in Calabria. Credo che questo sia il problema fondamentale della sanità nel nostro Paese. Chi sta sopra i tecnici sanitari dovrebbe monitorare, supportare ed evidentemente pensa ad altro”.

“In Umbria la situazione è abbastanza sotto controllo, stiamo riorganizzando il piano sanitario di quella regione, c’erano moltissimi ospedali sparsi in un territorio non molto vasto, ne hanno chiusi alcuni razionalizzando le risorse economiche e umane. Sono arrivati due ospedali da campo uno a Perugia e uno a Terni. Si pensa di avere altri 30, 35 posti di rianimazione, quindi credo che l'Umbria sia in grado di resistere a questa seconda ondata. Ieri abbiamo fatto una riunione a Perugia anche lavorando su quella che sarà la terza Ondata perché se qualcuno pensa che a Natale saremo tutti liberi dal covid-19, sbaglia. Dovremo essere pronti a una terza ondata per febbraio e marzo”.

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