Bari, una targa per Giovanni Palatucci

NICOLA ZUCCARO - Nella mattinata di mercoledì 10 febbraio, presso il giardino Isabella d’Aragona, ubicato nelle immediate vicinanze della Questura di Bari, il vicesindaco Eugenio Di Sciascio ha partecipato allo scoprimento di una targa in memoria di Giovanni Palatucci. Al questore di Fiume ucciso nel 1945 nel campo di concentramento di Dachau, è stata riconosciuta la Medaglia d’oro al merito civile per aver salvato migliaia di ebrei durante la seconda guerra mondiale. La cerimonia coincisa con il Giorno del Ricordo per il riferimento alla città istriana, precedentemente menzionata, conclude il Mese della Memoria apertosi il 27 gennaio con l'annuale commemorazione della Shoah.

“Oggi abbiamo dedicato una targa commemorativa a una persona straordinaria - ha dichiarato il vicesindaco Di Sciascio -. Un uomo che, nel periodo più oscuro dell’umanità, ha impresso un segno indelebile nella memoria del nostro Paese. Giovanni Palatucci, questore di Fiume durante la seconda guerra mondiale, è quello che definiremmo un eroe per aver salvato la vita di migliaia di persone, ebrei destinati ai campi di concentramento nazisti. Giovanni Palatucci, in un momento tragico per la storia dell’umanità, scelse con chiarezza da che parte stare: dalla parte di donne, uomini e bambini innocenti che per anni sono stati vessati, umiliati, torturati e brutalmente uccisi. Vittime di un furore senza eguali, che non verrà mai condannato abbastanza dalla storia. Oggi la città di Bari ha reso omaggio a quest’uomo che ha voluto sfidare la ferocia dei nazisti e il suo stesso Stato per salvare vite innocenti. Un uomo, come tanti fortunatamente ce ne sono stati, cui noi tutti dobbiamo essere grati per la grande testimonianza che ci ha lasciato e per aver impedito alla barbarie di agire indisturbata, pagando con la sua stessa vita. Il nostro compito è continuare a parlarne e a informare i più giovani sulle atrocità che gli esseri umani sono in grado di compiere e sul pericolo costituito da vecchi e nuovi fanatismi”.

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