Claudia Conte: "In questo momento difficile in cui viviamo l’umanitarismo e la responsabilità sociale sono ancora più doverosi”


PIERO CHIMENTI -
E' un piacere ritrovare sulla nostra pagina, un'amica del Giornale di Puglia: Claudia Conte. Claudia, in occasione dei 30 anni dalla morte di Falcone e Borsellino, ha scritto: La legge del cuore - storia di assassini, vigliacchi ed eroi, nella nostra intervista ci ha raccontato della svolta che ha dato alla sua carriera, da attrice ora ha avviato un’impresa che realizza progetti culturali e sociali. 

"Ho iniziato la mia carriera facendo l'attrice e la presentatrice, poi ho sviluppato sempre più uno spirito imprenditoriale che insieme alla mia vocazione verso l’impegno sociale mi ha portato ad avviare Far from Shallow, la mia Società Benefit con focus sullo sviluppo sostenibile. L’Italia ha bisogno di una classe di imprenditori culturali, visto l’infinito patrimonio artistico di cui dispone. L'imprenditore culturale valorizza gli oggetti culturali (musei, teatri, cinema, chiese) rendendoli in grado di generare valore economico oltre che valore sociale, attraendo investimenti e offrendo lavoro. Con i miei progetti culturali (cinematografici, letterari, mostre d’arte, eventi charity, premi tematici) cerco di creare un network tra diversi stakeholders del Paese (Istituzioni, imprese, banche, enti del Terzo Settore, personalità della cultura, dello sport e dello spettacolo) per sensibilizzarli sugli Obiettivi dell’Agenda ONU 2030". 

D: Cosa ti ha spinto a fare questa svolta nella tua carriera? 

R: "Sicuramente la pandemia ha influito molto. Nei mesi trascorsi in zona rossa ho elaborato nuove idee e fatto degli studi approfonditi, pensando a ciò di cui la società ha bisogno adesso. Il nostro Paese con tutte le opere d'arte, le chiese, i musei, il patrimonio artistico che possiede potrebbe reggersi quasi esclusivamente sulla cultura, ed invece non lo fa. Perché non lo fa? perché manca l'imprenditore culturale. Anche prima di aver avviato la società, mi dedicavo a progetti con finalità sociali, come il film Resilienza, che tratta il tema della violenza sulle donne, Sogni il cortometraggio sull'Alzheimer, la trilogia sul bullismo. Anche i miei libri trattano temi sociali. E' una mission che già portavo avanti come artista, adesso l'ho strutturata creando la società benefit Far from Shallow (lontano dalla superficie). Quello che voglio fare è parlare di valori. Valori profondi che possano essere utili alle persone".


D: Entriamo nel cuore delle tue attività. A dicembre c'è stato il tuo Christmas Charity Event, Con gli occhi dei bambini, dedicato alla Fondazione Bambino Gesù e si è appena concluso il tuo progetto Nuns healing hearts al Museo MAXXI di Roma contro la tratta di esseri umani. 

R: "Con gli occhi dei bambini è uno spettacolo patrocinato dal Ministero della Cultura e da Rai per il Sociale, a cui hanno partecipato artisti eccezionali come Carlo Verdone, Lina Sastri, Annalisa Minetti, Fabio Fulco, Mariano Rigillo, Barbara Bouchet, attori americani come Alec Baldwin e Tom Arnold. Un evento Charity di raccolta fondi per i bambini umanitari, cui hanno preso parte personalità della finanza, delle istituzioni, dell’impresa, dello spettacolo, dello sport e del mondo medico. Nuns healing hearts è la mostra fotografica di Lisa Kristine, nata dal dialogo tra la fotografa umanitaria, le vittime di tratta e le religiose di Talitka Kum (rete internazionale contro la tratta di persone). La mostra al MAXXI, cui hanno preso parte la Ministra Elena Bonetti, Paolo Ruffini, Giovanna Melandri, Massimo Bray è stata patrocinata da importanti istituzioni ed è nata per sensibilizzare il mondo su un tema che cerchiamo di dimenticare, perché difficile da affrontare. Eppure credo che non possiamo fare finta di nulla ed ignorare “il crimine più grave contro l’umanità”, come lo definisce Papa Francesco". 

D: Parliamo del tuo nuovo romanzo LA LEGGE DEL CUORE per Armando Curcio Editore. Nel libro ci sono preziosi contributi a cura di Federico Cafiero De Raho, Procuratore nazionale antimafia, del Prefetto Francesco Messina, Capo della polizia anticrimine e antiterrorismo, l'onorevole Caterina Chinnici figlia di Rocco, magistrato ucciso dalla mafia nel 1984. Di cosa parla il tuo romanzo? Come mai un storia di mafia? 

R: "Quest’anno ricorrono i 30 anni delle stragi di mafia del 1992. Le stragi di Via D'Amelio e di Capaci, gli attentati ai magistrati Falcone e Borsellino. Ho sentito la necessità di raccontare una storia di mafia, per ricordarne le vittime e gli eroi. La storia parla di un magistrato ed un poliziotto: Domenico e Vito. Entrambi hanno avuto un’infanzia difficile. Sono vissuti in luoghi dove vige la legge del più forte, dove lo Stato non ha manifestato la sua presenza. Entrambi in maniera diversa hanno il coraggio di ribellarsi a quello che sembra un destino ineluttabile. Ha ancora senso parlare di valori? sono concetti vaghi oppure si tratta di virtù da riproporre? Penso che seguire l'esempio di questi grandi eroi sia una risposta. Ci insegnano che non bisogna mai arrendersi, perché la riscoperta degli ideali rappresenta l'unico rimedio al mal di vivere. Oggi il nostro tempo è caratterizzato dall'indifferenza ed invece il loro esempio deve dare la forza ed il coraggio, per lottare contro le ingiustizie, di imporre le nostre idee quando sono giuste, di fare del bene. Ci danno un esempio positivo, è inutile dire che non è così. Gli eroi, ci illuminano il percorso, devono brillare come fari nella notte che ci indicano la strada, sono esempi da percorrere. E' come se ci lasciassero il testimone, come in una staffetta; loro hanno corso, ci hanno passato il testimone, adesso tocca a noi fare la nostra parte. Io il testimone l'ho preso".

D: Che cos'è La legge del cuore, da cui prende il nome il titolo del libro? 

R: "La legge del cuore è una legge non scritta eppure profondamente vera. E' un codice comportamentale scritto nelle nostre coscienze, fa parte della nostra crescita, della nostra educazione ed è dentro di noi, nel nostro cuore. L'invito è quello di saper ascoltare la legge del nostro cuore, di seguire la nostra voce interiore, perché tutti noi ce l'abbiamo, fa parte dell'essere umano". 

D: A chi è rivolto il tuo libro? 

R: "Il libro è rivolto a tutti. E' rivolto a chi ricorda bene gli attentati del '92, ma anche a chi ancora non era nato, ai giovani. E' una storia di giustizia, di legalità, di valori morali irrinunciabili. Uno degli obiettivi dell'agenda Onu 2030 è quello di creare una società più giusta e per farlo è sicuramente necessario non dimenticare quello che è stato. L'educazione alla legalità è il lascito nelle scuole più importante di Falcone e Borsellino. Anche il Presidente della Repubblica Mattarella ha detto che fare memoria non è soltanto un omaggio a donne e uomini di grande valore, ma è anche la ribellione civile all'oppressione mafiosa. La mafia ostacola lo sviluppo del Paese, impoverisce i territori ed è una zavorra non solo per il sud ma per tutta l'Italia. Per essere sconfitta, è necessario parlarne in qualsiasi modo: con un film, con dei convegni, con i libri, non importa come, però dobbiamo farlo. L'Italia è un Paese con la memoria corta, è importante 'rinverdire'".

D: Non possiamo non parlare con te, che sei un’attivista in campo sociale al servizio della comunità con serietà, impegno e dedizione, di questa rovinosa guerra in Ucraina che minaccia gli equilibri mondiali. 

R: "La guerra è una follia ed ha tanti responsabili, primo ma non unico Putin. In questi momenti difficili e surreali che stiamo vivendo, l’umanitarismo e la responsabilità sociale sono ancora più doverosi. L’Europa e tutti quelli che hanno spirito solidale dovranno aiutare le vittime della guerra in Ucraina ad affrontare momenti drammatici. Si pensi ad esempio ai bambini profughi che stanno scappando dall’inferno delle bombe e della distruzione di città e umanità. Oltre un milione di bambini sono evacuati in cerca di rifugio perdendo la voce, perdendo il sonno. Ognuno di noi può apportare il proprio contributo, anche io mi sto impegnando con un nuovo progetto a questo proposito. Ve ne parlerò molto presto". 

Un saluto al Giornale di Puglia. grazie per le belle chiacchierate con Piero che ormai è diventato un amico. Conto di tornare presto in Puglia, che è una regione che amo tantissimo, mi piace la cultura che c'è nella vostra splendida terra. Sono stata recentemente a Bari, mi piace tanto. Tornerò per presentare il libro e non solo. Sicuramente non mancherà occasione perché ci sono luoghi che amo profondamente, è una seconda casa.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto