BARI - “Le 4 condanne che la Corte europea dei diritti umani ha inflitto all’Italia sui rischi sanitari prodotti dall’ex Ilva a Taranto si combinano oggi con la protesta degli operai che chiedono garanzie sul piano industriale e sull’occupazione, denunciando la mancanza di sicurezza degli impianti. Una situazione deflagrante, che impone al governo e alla Giunta regionale di imprimere finalmente una svolta green. Si investano i soldi che lo Stato ha sequestrato ai Riva, che ammontano a più di un miliardo, per finanziare, con il sostegno concreto del ministero competente, il progetto e gli studi di fattibilità sugli altoforni a idrogeno, già avviati in Paesi europei come l’Austria. Mi auguro che si abbia il coraggio di anticipare il futuro, garantendo e ampliando gli attuali livelli occupazionali e facendo in modo che Taranto non sia più considerata, come da recente rapporto Onu, zona di sacrificio dei diritti umani. Lo dobbiamo ai cittadini tarantini, e non solo perché ce lo impongono le 4 condanne che arrivano da Strasburgo. Altrimenti, tra pochi anni, avremo una cattedrale nel deserto e una devastazione sociale del territorio per i licenziamenti che ne deriveranno. Troppo denaro pubblico è stato sprecato, troppe parole si sono perse nel fumo delle ciminiere, troppe soluzioni sbandierate hanno dimostrato tutta la loro inconsistenza e fragilità. Diamo oggi una vera speranza ai lavoratori, fondata sulla scienza, su dati concreti e non su un ambientalismo di facciata che nulla ha prodotto in questi anni”. Lo dichiara Davide Bellomo, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Puglia.
BARI - “Le 4 condanne che la Corte europea dei diritti umani ha inflitto all’Italia sui rischi sanitari prodotti dall’ex Ilva a Taranto si combinano oggi con la protesta degli operai che chiedono garanzie sul piano industriale e sull’occupazione, denunciando la mancanza di sicurezza degli impianti. Una situazione deflagrante, che impone al governo e alla Giunta regionale di imprimere finalmente una svolta green. Si investano i soldi che lo Stato ha sequestrato ai Riva, che ammontano a più di un miliardo, per finanziare, con il sostegno concreto del ministero competente, il progetto e gli studi di fattibilità sugli altoforni a idrogeno, già avviati in Paesi europei come l’Austria. Mi auguro che si abbia il coraggio di anticipare il futuro, garantendo e ampliando gli attuali livelli occupazionali e facendo in modo che Taranto non sia più considerata, come da recente rapporto Onu, zona di sacrificio dei diritti umani. Lo dobbiamo ai cittadini tarantini, e non solo perché ce lo impongono le 4 condanne che arrivano da Strasburgo. Altrimenti, tra pochi anni, avremo una cattedrale nel deserto e una devastazione sociale del territorio per i licenziamenti che ne deriveranno. Troppo denaro pubblico è stato sprecato, troppe parole si sono perse nel fumo delle ciminiere, troppe soluzioni sbandierate hanno dimostrato tutta la loro inconsistenza e fragilità. Diamo oggi una vera speranza ai lavoratori, fondata sulla scienza, su dati concreti e non su un ambientalismo di facciata che nulla ha prodotto in questi anni”. Lo dichiara Davide Bellomo, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Puglia.