Yara, riascoltati oltre cento testimoni

di Roberta Calò
In questi giorni gli inquirenti che indagano sul caso di Yara Gambirasio, scomparsa lo scorso 26 novembre, hanno deciso di riascoltare un centinaio di persone tra conoscenti, familiari ed eventuali testimoni esterni marginalemente informati sui fatti. Hanno già risentito la versione di Enrico Tironi il quale dopo trascorso un periodo ospite da alcuni parenti in Emilia ed e' tornato a Brembate Sopra solo in questi giorni. Intanto, proseguono incessantemente le ricerche; le persone coinvolte inizialmente erano circa 300 con picchi nei week-end fino a 400. Ora sono rimasti in 80-90; la diminuzione è dovuta al fatto che in principio si trattava di ricerche estese a tappeto, ora invece le forze dell'ordine sono impegnate in ricerche mirate che seguono piste precise secondo determinate segnalazioni. Nella giornata di oggi i carabinieri del Terzo battaglione di Milano e i volontari dell'Associazione alpini di Chiuduno conttrolleranno la zona di San Tome', tra Almenno San Bartolomeo e Almenno San Salvatore; parallelamente la polizia e la Guardia forestrale, le guardie ecologiche della Provincia, la polizia provinciale e la Croce rossa di Capriate setacceranno le frazioni di Zogno: Carubo, Spino al Brembo e Sant'Antonio. Secondo le prime indiscrezioni neanche queste zone hanno portato ad una svolta. Non mancano comunque falsi allarmismi e false notizie come quella per cui si starebbe seguendo una pista per un nome trovato sul diario segreto della minore; a smentirla è la stessa madre della ragazza, Maura, dichiarando: "Il diario di Yara è un diario con appiccicate le figurine con i personaggi di Diddle e le caramelle che mangia, non c'è scritto niente. Ci sono tantissime segnalazioni ma niente di importante, purtroppo. Gli investigatori non vogliono escludere niente e quindi danno la stessa importanza a tutte le piste".
I familiari della piccola hanno trascorso delle feste di speranza e di dolore; come ha spiegato il parroco della cittadina, Don Corinno Scotti, all'Eco di Bergamo: "I genitori di Yara, con i tre figli hanno partecipato alla Messa della Vigilia, ma non hanno avuto la forza di parlare. Hanno chiesto a me di dire solo una parola: grazie. L'ho fatto con trepidazione e non solo per ringraziare la comunita' a nome dei genitori, ma soprattutto per ringraziare loro, Maura e Fulvio, per quanto ci stanno dando.
Alla Messa della Notte Santa ho dato sfogo a quanto portavo dentro. Dovevo pur dare una risposta a chi mi chiedeva: 'Come faccio a credere che Dio e' buono?', oppure: 'Che cosa posso dire ai miei bambini quando mi chiedono perche' Yara non torna, nonostante le preghiere che si stanno facendo?".
Il prete, come altri volontari, spiega di essere in contatto con delle persone che pregano o contribuiscono alle ricerche:"Sono preti, parrocchie, monasteri, associazioni, scuole, singole mamme e papà"; infatti, come aveva già dichiarato Fulvio, padre di Yara: "La nostra bambina sta unendo l'Italia".

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