Immigrati, Cgil Puglia: vicenda morte badante ucraina non rimarrà isolata
BARI - ''L'episodio che ha portato alla scomparsa di Vira Orlava, la quarantenne ucraina morta dissanguata per paura di essere denunciata, probabilmente non e' destinato a restare un caso isolato''. Lo afferma in una nota la segreteria regionale dela Cgil Puglia ''La sciagurata legge voluta dal Governo Berlusconi - si aggiunge - che, con l'introduzione del reato di clandestinita', obbliga di fatto gli operatori a denunciare quanti ricorrano alle cure mediche non essendo in possesso del permesso di soggiorno e ancor piu' la campagna mediatica che l'ha accompagnata, ha fatto la sua prima vittima ufficiale''.
La Cgil chiede alla Regione Puglia ''di proseguire ed intensificare nella massiccia opera di informazione mirata per spiegare ai 'sans papiers' presenti sul territorio regionale che la 'Puglia dell'accoglienza' non neghera' loro le cure, ne' li denuncera'. Alla Regione, pero' - prosegue il comunicato della Cgil - chiediamo di onorare appieno il riconoscimento ottenuto dalle Nazioni Unite garantendo in tempi rapidi l'approvazione in Consiglio regionale della legge sulla accoglienza dei cittadini stranieri. Rinnoviamo nuovamente l'appello ad aderire alla campagna antirazzista 'io non ho paura apriti agli altri, apriti ai diritti' promossa da sindacati e associazioni unitamente all'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati''.
La Cgil chiede alla Regione Puglia ''di proseguire ed intensificare nella massiccia opera di informazione mirata per spiegare ai 'sans papiers' presenti sul territorio regionale che la 'Puglia dell'accoglienza' non neghera' loro le cure, ne' li denuncera'. Alla Regione, pero' - prosegue il comunicato della Cgil - chiediamo di onorare appieno il riconoscimento ottenuto dalle Nazioni Unite garantendo in tempi rapidi l'approvazione in Consiglio regionale della legge sulla accoglienza dei cittadini stranieri. Rinnoviamo nuovamente l'appello ad aderire alla campagna antirazzista 'io non ho paura apriti agli altri, apriti ai diritti' promossa da sindacati e associazioni unitamente all'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati''.
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