Concorsi, Tar Puglia: inderogabili quote posti a categorie protette
LECCE. La sezione leccese del Tar di Puglia con la sentenza 1935 del 7 settembre 2010, getta luce in materia di concorsi pubblici e categorie protette. Secondo i giudici amministrativi, infatti, le quote di posti nei concorsi pubblici per i soggetti che sono inseriti nelle categorie cosiddette “protette”, come gli invalidi civili o di guerra, devono essere applicate anche se non sono previste dal bando. Secondo la sentenza tale assunto deriva da specifiche riserve stabilite dalla legge e che in quanto tali operano in automatico.
I Giudici del Tribunale amministrativo leccese hanno infatti accolto il ricorso di una donna, orfana di un caduto sul lavoro, contro la graduatoria di un concorso per insegnanti di francese nelle scuole superiori il cui bando non prevedeva esplicitamente tale riserva.
La corte ha motivato l’accoglimento disponendo che “la riserva di posti a determinate categorie c.d. “deboli”, prevista ai sensi della legge n. 482/68, allo scopo di favorirne e tutelarne il concreto collocamento al lavoro, in considerazione di menomazioni fisiche contratte in particolari circostanze (invalidi di guerra, civili, per servizio o per lavoro, privi della vista e sordomuti, ovvero gli orfani o le vedove di deceduti per fatti o infermità di analogo genere), nell'evidente presupposto che costoro abbiano particolari difficoltà nel reperire una occupazione, anche in adesione a tradizionali e consolidati principi di solidarietà umana e sociale opera anche se il bando di concorso non l’ha prevista e si applica necessariamente anche alle selezioni per soli titoli, comunque preordinate all’assunzione”.
I Giudici del Tribunale amministrativo leccese hanno infatti accolto il ricorso di una donna, orfana di un caduto sul lavoro, contro la graduatoria di un concorso per insegnanti di francese nelle scuole superiori il cui bando non prevedeva esplicitamente tale riserva.
La corte ha motivato l’accoglimento disponendo che “la riserva di posti a determinate categorie c.d. “deboli”, prevista ai sensi della legge n. 482/68, allo scopo di favorirne e tutelarne il concreto collocamento al lavoro, in considerazione di menomazioni fisiche contratte in particolari circostanze (invalidi di guerra, civili, per servizio o per lavoro, privi della vista e sordomuti, ovvero gli orfani o le vedove di deceduti per fatti o infermità di analogo genere), nell'evidente presupposto che costoro abbiano particolari difficoltà nel reperire una occupazione, anche in adesione a tradizionali e consolidati principi di solidarietà umana e sociale opera anche se il bando di concorso non l’ha prevista e si applica necessariamente anche alle selezioni per soli titoli, comunque preordinate all’assunzione”.

salve sono roberto da lecce una categoria protetta da piu di 20 anni , le leggi esistono ma , i controlli dello stato non ci sono, mi e' successo una situazione banale, ho visto le scoperture all'ufficio di collocamento, mi sono recato io personalmente a lasciare il mio curriculum e mi sono sentito rispondere ( e chi ti ha detto che sto cercando personale) ora fate voi, e un po pesante essere mantenuto a 39 anni , con chi dobbiamo parlare per avere quello che ci spetta , lo stato a piu interessi per gli extracomunitari, cosi non si puo' andare avanti , saluti roberto lecce
RispondiEliminavengono prima loro e poi noi.....se c'è posto, hai ragione!!!!anch'io sono nelle categorie protette, ma nulla!!!!a chi dobbiamo rivolgerci per un pò di giustizia?
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