Omicidio Scanni, arrestato il figlio Nicola

BARI. Con l'accusa di omicidio volontario e premeditato e' stato sottoposto a fermo Nicola Scanni, di 40 anni, di Bari. Secondo gli investigatori, e' stato lui a uccidere suo padre, il fotografo Mario Scanni, trovato con la testa fracassata nel suo laboratorio, in una zona centrale di Bari il 22 agosto scorso. Nicola Scanni e' stato sottoposto a fermo dai carabinieri, per disposizione della Procura di Bari. Secondo gli investigatori, l'omicidio e' avvenuto durante un ennesimo litigio tra padre e figlio, tra i quali i rapporti erano tesi da tempo.
Secondo gli investigatori, infatti, i loro rapporti erano deteriorati da tempo. Alla base ci sarebbero sia motivazioni di carattere economico, sia di convivenza forzata e non piu' tollerata fra la vittima e la convivente del figlio; tant'e' che Mario Scanni aveva anche maturato la decisione di andare a vivere altrove. Problemi familiari che Nicola Scanni ha pensato di risolvere una volta per tutte uccidendo il padre ed ereditando i suoi averi.

LE RICOSTRUZIONI DEL DELITTO - Secondo una ricostruzione della Procura di Bari, la vittima era stata al mare in compagnia di amici e aveva fatto rientro nel suo studio fotografico, in via Crisanzio, poco prima di mezzogiorno. Qui aveva incontrato il figlio, con il quale, secondo la ricostruzione accusatoria, aveva litigato, aggredendo alle spalle il padre, colpito al capo almeno cinque colpi con un oggetto contundente, mai ritrovato e quindi fatto sparire, insieme al telefonino e alle chiavi del negozio. Poi, proprio con le chiavi sottratte il figlio avrebbe chiuso lo studio fotografico e abbassato la saracinesca, tornando a casa.

LE PROVE - E sono state sempre le telecamere, quelle del fruttivendolo vicino allo studio fotografico e quelle dell'ipermercato, che hanno, poi, rivelato che l'assassino ha, nel giro di poche ore, cambiato la maglia. Presumibilmente perche' quella indossata la mattina, subito dopo l'omicidio, era sporca di sangue. Il comportamento dei giorni seguenti, compreso quello tenuto il giorno del funerale, sarebbero stati, sempre secondo la Procura, frutto di una strategia dall'omicida tesa ad allontanare i sospetti che, invece, erano subito caduti sulla sua persona.
Le anomalie nel comportamento e le contraddizioni nelle dichiarazioni rese dall'indagato, oltre che una serie di testimonianze raccolte tra parenti, amici, conoscenti, vicini di casa e colleghi commercianti, insieme ad accurati accertamenti scientifici e informatici, hanno permesso alla Procura di Bari di individuare in Nicola Scanni, e solo in lui, il responsabile della morte dl padre Mario. Per questo motivo la Procura ha deciso di prospettare immediatamente il caso alla decisione del Giudice per le indagini preliminari.
L'autopsia ha dimostrato che Mario Scanni e' stato ucciso, quasi sicuramente, poco prima di mezzogiorno (nel suo intestino non sono stati ritrovati residui di cibo, mentre la vittima era un abitudinario e pranzava sempre alle 13-13.30). A sostegno dell'ipotesi accusatoria, anche il traffico telefonico che sull'utenza della vittima si ferma a mezzogiorno circa. Infine, e' da quell'ora e per tutto il primo pomeriggio che testimoni e commercianti della zona affermano che la saracinesca del negozio e' sempre stata chiusa e non aperta a meta' come dichiara di averla trovata il figlio al momento del ritrovamento del cadavere.