Lecce-Bari 0 a 1: trionfa lo sport. Fairplay tra tifoserie, Okaka subito a segno

LECCE. Cori di incitamento alle proprie squadre, intervallati da 'sfotto'' e qualche insulto di poco conto: e' stata questa la cornice delle tifoserie di Lecce e Bari sugli spalti dello stadio di via del Mare del 63esimo derby pugliese, che ha visto la prima vittoria dei galletti in trasferta dopo ben 10 mesi.
> Il match: bene Glick ed Okaka, in attesa del vice Almiron
Complessivamente sono stati oltre 15mila spettatori, tra i quali circa 2.000 sostenitori baresi sistemati in curva sud e isolati dai restanti settori. Da Bari sono arrivate due lunghe carovane di pullman e auto scortate dalle forze dell'ordine per l'intero tragitto sino allo stadio, ma non sono stati segnalati problemi.
E' la paura a farla da padrona nel primo tempo dell'attesissimo match. Infatti, le due squadre sono entrambe invischiate nella lotta per la salvezza e i tre punti possono essere importantissimi per entrambe. Le uniche azioni pericolose arrivano dai calci piazzati dove prima Fabiano al 6' e poi con Caputo riescono ad impensierire Gillet, che però è bravo in tutte e due i frangenti. La risposta del bari arriva invece al 19' con un bel colpo di testa di Kutuzov con Rosati però pronto a bloccare a terra la palla. Siamo appunto al 19' e da questo minuto fino al duplice fischio dell'arbitro emozioni zero e tanto nervosismo.
Ben altro secondo tempo quello che si è visto allo Stadio di Via Del Mare di Lecce, dove le due squadre sono sembrate subito più decise e lucide in mezzo al campo. Subito infatti ci ha provato Mesbah, seguito dal colpo di testa di Fabiano su punizione di Chevanton. Al 78' l'episodio che decide il match. Stefano Okaka, nuovo acquisto del Bari, appena entrato in campo, batte sul primo palo Rosati. Non male segnare il primo gol nel derby. Da questo minuto il Lecce attacca a testa bassa, non riuscendo però ad impensierire più di tanto Gillet, e la partita dopo 5' di recupero, termina con il risultato di 0-1. Da sottolineare anche l'espulsione di Giacomazzi a due minuti dalla fine.

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