Zalone, Nunziante e Valsecchi: il mix vincente di "Che bella giornata"

di Michele Tedesco
La consegna del Premio ”Numero 1” di ieri sera sul Palco del teatro Petruzzelli è ormai entrata nella storia di questa e delle future edizioni del Bifest. Il Governatore Vendola si è dovuto trovare faccia a faccia con il suo più temibile “persecutore”, in un siparietto che ormai è già un cult. A spiegare, questa mattina sul palco del Kursaal, l’ontogenesi del blockbuster “Che bella giornata”, forte dei suoi 40 milioni di euro incassati nelle settimane passate, i neo premiati Luca Medici, alias Checco Zalone, il regista del Film, Gennaro Nunziante, e il produttore di Tao Due, Pietro Valsecchi. Non una lezione di cinema, ma una narrazione estemporanea e in prima persona, di simpatici aneddoti riguardo la nascita del fortunato sodalizio tra i 3, che hanno accolto il numeroso pubblico in un’ atmosfera conviviale e cordiale. Tra i tanti e attesissimi spunti comici ( dal presunto ritiro dalle scene di Checco per un’ eccessiva e nociva sovraesposizione mediatica, all’ aumento del costo del garage causato dall’ apparizione sui giornali di Nunziante ) si è spiegato il perchè un film del genere abbia riscosso un successo così eclatante e di come il cambiamento delle esigenze dei fruitori abbia dato il via a una modifica della scrittura per il cinema e la TV. Lo stesso regista ha tenuto a precisare che assai lontano dalle intenzioni di coloro che hanno lavorato alla sceneggiatura era proporre una “redenzione culturale” in fotogrammi, cercata e non trovata dai rabdomanti della catarsi della critica. Far cultura attraverso un mezzo come un film, a parer di Nunziante, è una missione troppo invasiva e “colonizzatrice”; le carte vincenti di “Che bella giornata”, e prima ancora di “Cado dalle Nubi”, sono state edonismo e leggerezza. Non erudire dunque, ma divertire: è questo ciò che il pubblico cercava e che con le pellicole di Checco Zalone & Co., ha finalmente ritrovato, decretandone il meritato, seppur inatteso successo. Alla domanda, si risponde con l’ offerta: anche il cinema, come tutto il resto, è regolato dalle leggi del mercato.

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