Bambina che viveva come cane a Bari: Laudati, individuare responsabilità
BARI. Il caso della bambina di Bari che per sette anni ha vissuto accanto ad un cane apprendendone atteggiamenti e linguaggio ha commosso anche il capo della Procura di Bari, Antonio Laudati, che ieri ha deciso di riaprire l'inchiesta, con ipotesi di reato diversi, dopo la richiesta di archiviazione da parte di uno dei suoi pm.
''Mentre leggevo le carte dell'inchiesta - ha detto stamane a margine di una conferenza stampa - confesso che mi veniva da piangere. Adesso dobbiamo cercare di individuare le responsabilita' dirette o indirette sotto il profilo dell'omissione dei comportamenti''.
L'inchiesta, difatti, e' stata riaperta dopo che la pm Angela Morea aveva chiesto l'archiviazione nei confronti dei genitori, due persone che all'epoca dei fatti erano in cura al servizio d'igiene mentale. "La bambina - ha proseguito Laudati - andava regolarmente a scuola e i servizi sociali visitavano la casa ogni 15 giorni. Mi sembra incredibile che una situazione del genere non sia stata fronteggiata. Una citta' civile come Bari e una societa' evoluta come la nostra non puo' permetterselo''. Ora la piccola ha nove anni.
''Mentre leggevo le carte dell'inchiesta - ha detto stamane a margine di una conferenza stampa - confesso che mi veniva da piangere. Adesso dobbiamo cercare di individuare le responsabilita' dirette o indirette sotto il profilo dell'omissione dei comportamenti''.
L'inchiesta, difatti, e' stata riaperta dopo che la pm Angela Morea aveva chiesto l'archiviazione nei confronti dei genitori, due persone che all'epoca dei fatti erano in cura al servizio d'igiene mentale. "La bambina - ha proseguito Laudati - andava regolarmente a scuola e i servizi sociali visitavano la casa ogni 15 giorni. Mi sembra incredibile che una situazione del genere non sia stata fronteggiata. Una citta' civile come Bari e una societa' evoluta come la nostra non puo' permetterselo''. Ora la piccola ha nove anni.
