Meetic/Moviemax: SOS figli. La sopravvivenza della coppia post parto

di Roberta Calò. "Tutti gli uomini sono mentitori, incostanti, falsi, ciarlieri, ipocriti, orgogliosi o vili, spregevoli e sensuali; tutte le donne sono perfide, artificiose, vanitose, curiose e depravate; il mondo è una cloaca senza fondo in cui le foche più informi strisciano e si torcono su montagne di fango; ma c'è al mondo una cosa sublime, ed è l'unione di queste due creature così imperfette e così orribili". Come non credere ad Alfred de Musset che nel suo "Con l'amore non si scherza" ha partorito una simile verità? Forse un po' anacronistica in un mondo come quello di oggi in cui il numero dei divorzi massacra quello dei matrimoni ma non è detta l'ultima; e se è vero che non tutte le ciambelle riescono con il buco magari se siamo fortunati potremmo provare a cambiare dolce tentando di far andare le cose meno peggio. Dopotutto è quello che la nostra cara Jessica Parker cerca di fare nel suo ultimo film "Ma come fai a far tutto?" prodotto dalla Moviemax e presente nelle sale cinematografiche dal 23 settembre.
Mamma, donna e moglie (tutto) in carriera trascorre piacevolmente l'antipasto di una breve notte di sonno disegnando sul muro la lista delle cose da fare per il giorno dopo, s'affanna tra candeline e scartoffie per conciliare il compleanno di un figlio con un meeting di lavoro, si introduce fugacemente in un sensualissimo babydoll per sorprendere il marito ma finendo col lasciarsi sedurre da un sonoro russare. E allora mentre scorre la pellicola sul maxischermo nasce spontanea la domanda: "Non sogni mai di non dover far più la lista delle priorità?".
Allora non si sa se raccogliere le lacrime dei pargoli o se riunire gli ormoni del marito o se estirpare i peli dalle proprie gambe con una ceretta istantanea; in tutto questo il marito anzichè unirsi al coro dei minori dovrebbe fare l'adulto ma come ben sappiamo per i cromosomi XY "La donna è un demone che accompagna l'uomo all'inferno facendolo passare per il paradiso"(Giovanni Soriano).
Inutile, la natura ha fatto il suo corso e come la psicologica biologia ci insegna, la donna è per natura proiettata ad essere madre e dunque predisposta a pensare non solo a stessa ma anche agli altri. Dall'uomo, che spesso arranca nel pensare già alla sua persona, non possiamo pretendere poi tanto. Insomma diciamolo, noi siamo nate per far pensare e gli uomini sono nati per far ridere, dopotutto sarebbe impossibile immaginare un mondo troppo serio o troppo goliardico. Pertanto l'unione tra due platoniche metà che davvero si corrispondono non può che resistere anche nei momenti di difficoltà perchè come Achille Tourier ci ha profetizzato: "Quando i begli occhi di una donna sono velati dalle lacrime, è l'uomo che non vede più chiaro".
La vita si sa non è facile per nessuno ma probabilmente è proprio la forza dell'amore che facendo i conti con la realtà e saltando a piè pari l'infantile incanto del principe con il cavallo bianco ai piedi di una torre da cui una dolce fanciulla sventola il fazzoletto, anzichè infrangersi e sgretolarsi, cade e si rialza. Ed è proprio questa forza che arde probabilmente nei giovani chiamati in causa dalla Moviemax la quale, in associazione con la più grande comunity per incontri in Italia Meetic, ha intervistato numerosi single per comprendere come questi gestirebbero l'arrivo di un bambino.
Svetta dunque tra tutte le percentuali un anacronistico 81,3% di single che manifestano una gran voglia di diventar genitori accompagnato da un 46,4% che addirittura non si accontenta del figlio unico. E in una società di larghe vedute come la nostra non ci facciamo mancare davvero nulla; il 45,9% accetta la prole di un'eventuale relazione precedente mentre il 23,6% ne riconosce le difficoltà ma confida nell'amore che vince su tutto. Per un 18,7% non è in cantiere un simile progetto, per il 44% i figli rappresentano un fattore non trascurabile di stress. Approdando dunque alla fine dei mesi di gestazione, nasce a questo punto a necessità di organizzare la famiglia e iniziare a scrivere una rigorosa tabella di marcia in cui far rientrare biberon, pannollini, scuola, spesa, alberi di natale, lezioni di danza, calcetto, manette (per una notte folle con il marito o per il bambino se non dorme la notte quando inizia a mettere i primi dentini).
E qui le percentuali parlano chiaro: per il 99,5% l'arrivo di un figlio non implica l'abbandono dell'attività lavorativa ma al massimo si potrebbe avanzare la richiesta di orari più flessibili al proprio datore di lavoro(79,3%).
Un giusto compromesso nonostante tutto per quanti come la Parker pensano che "Senza quel lavoro io non sono più io ma senza te e i miei figli io non sono niente". E se è vero che in Italia l'indice di disoccupazione cresce sarà dunque un bene metter al mondo figli e creare posti di lavoro per aspiranti Mary Poppins che potrebbe giungere con un colpo di telefono canticchiandoci "con un poco di zucchero la pillola va giù". Infatti per il 41,% degli uomini e per il 66,7% delle donne la tata è vero toccasana.
Assicurandosi di aver assunto la baby sitter per prendersi cura dei minorenni e non dei "maggiorenni" di casa, non bisogna tralasciare un fattore essenziale e indispensabile di questo passaggio, la conditio sine qua non affinchè la famiglia sopravviva: la coppia.
Fortunatamente nonostante i tempi amorali e asetimentali in cui viviamo risucchiati dall'annichilimento dei rapporti umani, ci sono ancora innamorati che si allontanano da un Paul Valery che forse impregnato di vapori d'assenzio sussurrava: "Dio creò l'uomo e, trovando che non era abbastanza solo, gli diede una compagna perché sentisse più acutamente la sua solitudine".
Forse proprio per questo solo l'8% pensa che la nascita di un figlio minaccia la coppia contro un bel 77% che porterebbe il figlio con sè anche in un viaggio di piacere.
Remando contro le "Note di pessimista" di Tiaudière per cui "L'uomo e la donna si prendono, si riprendono, s'intraprendono, si sorprendono, ma non si comprendono mai", un felice 94,6% degli intervistati conta sullo spirito di sacrificio e di collaborazione del partner per incastrare tutti i tasselli di un puzzle difficile da completare ma che alla fine colmerà anima e corpo di soddisfazioni.
Un viaggio dunque divertente quello intrapreso da Moviemax e Meetic che nel loro essere apparentemente così distanti dalla realtà per lo spessore astrattamente cinematografico o per l'intangibilità della propria anima virtuale, hanno saputo ben calarsi nella dimensione umana delle problematiche giovanili ritraendone tanto fedelmente quanto positivamente gli aspetti più peculiari.
I due mondi da cui forse meno ci aspettavamo di poter respirare un vento di speranza ci hanno invece dimostrato che ancor oggi è possibile aprire un vocabolario tanto maschile quanto femminile e trovare le parole sacrificio, scoglio, difficoltà, comprensione, stress, ansia, tristezza, dolcezza, lacrime, sorrisi, unione, tutte raccolte e menzionate come sinonimi della parola Amore.