"Stop ai ricatti", Alfano e Formigoni dicono no ai diktat leghisti

ROMA. L'alleanza tra Pdl e Lega nord non e' affatto archiviata ma Umberto Bossi e' bene che sappia che se il Carroccio e' determinate per la vita della giunta Formigoni in Lombardia il partito di Silvio Berlusconi lo e' altrettanto per le giunte leghiste di Piemonte e Veneto. Il segretario del Pdl Angelino Alfano replica cosi', in un'intervista al Messaggero, alla minaccia di Bossi di far cadere Formigoni se lo schieramento berlusconiano non si dissocera' dall'azione dell'attuale governo.

''Sarebbe fin troppo facile rispondere - sottolinea Alfano - che tanto la Lega e' determinante per il governo della Lombardia quanto il Pdl lo e' per Veneto e Piemonte che sono guidati da governatori leghisti. Ma io - aggiunge - non voglio usare questo argomento. Fin dalla nascita del governo Monti c'e' stata questa divergenza di opinioni e noi sul governo restiamo della nostra. Ci rendiamo conto del momento di difficolta' che l'alleanza sta attraversando ma non la consideriamo definitivamente archiviata''.

Basta con la ''logica del ricatto''. Anche il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni interviene sulla questione del difficile rapporto del Pdl con la Lega nelle giunte regionali del Nord Italia, con un'intervista a La Stampa, replicando ad Umberto Bossi che ha minacciato di far cadere la giunta lombarda se il Pdl continuera' ad appoggiare il governo.

''Non e' interesse di nessuno - rileva Formigoni - innescare reazioni a catena che metterebbero a rischio diverse amministrazioni del Nord. Abbiamo valutazioni diverse in sede nazionale sul governo Monti, ma in Lombardia, Veneto e Piemonte abbiamo fatto accordi elettorali davanti ai cittadini e abbiamo tutti il dovere di rispettarli''.

Formigoni non ha dubbi, ''andremo avanti insieme con grande forza, lavorando per trovare intese gia' alle amministrative di primavera, almeno in alcuni posti sensibili come Monza o Como''.

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