Scandalo Pet al Policlinico: Cassano, ora necessari dei chiarimenti

BARI. “Lo spreco e i ritardi in sanità sono sempre deprecabili, ma se di mezzo c'è la qualità delle terapie per gli ammalati oncologici ci si trova di fronte a situazioni del tutto inaccettabili. Ed è la situazione, da quanto leggiamo in un'interessante inchiesta pubblicata oggi su un noto quotidiano, che si sta proponendo in questi anni al policlinico di Bari, dove da un parte siamo di fronte ad un cantiere infinito per la realizzazione della piastra radiologica – che comprende il bunker per la Pet -, dall'altra gli ammalati di gravi patologie tumorali sono costretti a sottoporsi al fondamentale esame per la diagnosi e i dosaggi terapeutici su una postazione mobile tra mille disagi e vere e proprie umiliazioni gravemente offensive della dignità umana". Lo sottolinea in una nota il consigliere regionale del Pdl Massimo Cassano.

 "Per questi motivi - prosegue Cassano - presenterò un'interrogazione urgente al presidente della Regione, Nichi Vendola e all'assessore alle politiche della salute, Ettore Attolini, affinché si faccia chiarezza una volta per tutte su questa faccenda e si possa mettere nero su bianco un rigido cronoprogramma per dotare definitivamente il policlinico di Bari – e perché no, l'Irccs oncologico ‘Giovanni Paolo II’ - della Pet. Inoltre chiederò che sia Attolini, sia il direttore generale dell'azienda ospedaliera in questione, Vitangelo Dattoli, possano essere ascoltati in audizione presso la terza commissione consiliare. La Pet-Tac costituisce allo stato attuale il più avanzato sistema diagnostico per le patologie oncologiche ed è considerata una prestazione con funzione ‘salvavita’, ma a causa dello scarso numero di strutture presenti sul territorio regionale e della necessità di diagnosticare celermente la malattia e di seguire attentamente l'evolversi della stessa e la risposta alle cure, migliaia di pugliesi ogni anno sono costretti a spostarsi fuori dal proprio territorio, facendo lievitare i costi a carico del servizio sanitario regionale e – ed è ancora più grave – accanendosi su persone in grave stato di disagio fisico".

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