Schettino dopo l'impatto: "Marò, ch'aggio cumbinato"
ISOLA DEL GIGLIO (GR). "Madonna ch'aggio cumbinato": sono le 21.45 e 22 secondi del 13 gennaio e la Costa Concordia è appena andata a schiantarsi fatalmente contro uno scoglio dell'Isola del Giglio. Il comandante Francesco Schettino capisce subito che l'incidente e' gravissimo, anche se non sa che costera' la vita a ben 32 persone.L'anticipazione della perizia suppletiva sulla scatola nera della nave, pubblicata da La Stampa, fornisce nuovi dettagli sui dialoghi avvenuti in plancia di comando e conferma alcune indiscrezioni. A partire, sottolinea il quotidiano, da quella secondo cui la Costa sapeva del cosiddetto inchino. Alle ore 18.27, infatti, poco dopo la partenza da Civitavecchia, Schettino annuncia: "amm'a fa' l'inchino al Giglio"; poco dopo l'addetto alla cartografia dice al primo ufficiale: "Giova', per la pratica hai avvisato?". E l'altro risponde: "Ah, per il passaggio al Giglio...".
Alle 21.51 Schettino ha gia' idea della tragedia in corso poiche' al telefono con il direttore della sala macchina, Giuseppe Pillon, afferma: "E allora stiamo andando a fondo praticamente, non l'ho capito?". Tre minuti dopo, comanda di informare i passeggeri che "c'e' stato un blackout", senza pero' riferire dell'impatto.
E alle 21.56 e 19 secondi, rivolto al manager delle emergenze di Costa Crociere, Roberto Ferarrini, confessera': "Roberto ho fatto un casino!".
Tags:
Attualità