Maroni: questo Governo è il 'fallimonti'
MILANO. Un duro attacco al governo Monti e' arrivato anche quest'oggi da Venezia, durante la Festa dei Popoli della Lega, dal segretario federale Roberto Maroni, che lo ha definito "il governo Fallimonti". "I numeri di questo governo - ha proseguito Maroni - sono i numeri di un terremoto, di un fallimento politico di Monti e di chi ha mandato li' Monti, e sappiamo chi e'".
Il riferimento di Maroni e' al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Maroni ha snocciolato i numeri di questo governo, sottolineando come "il debito pubblico e' aumentato di 4 punti, nonostante la pressione fiscale sia la piu' forte del mondo; l'inflazione e' quasi raddoppiata; la disoccupazione e' aumentata di 3 punti, e quella giovanile e' un'emergenza sociale. La riforma del lavoro della lacrimevole ministro Fornero e' un obbrobrio che va cancellato". Il segretario della Lega ha poi ribadito che il patto di stabilita' e' "una farsa tutta italiana, perche' il nord deve pagare sempre per il sud. Per il sud i soldi ci sono sempre, solo per noi non ci sono. Questo e' il governo - ha concluso Maroni - piu' ostile al nord".
"Oggi e' una festa contro chi voleva la Lega morta e sepolta. Siamo piu' vivi che mai" ha detto Maroni. "Mi sono voluto circondare di giovani - ha proseguito Maroni - perche' sono il nostro futuro. E' un'emozione parlare da questo palco nella mia nuova veste. Vi voglio bene, qui c'e' tanta gente, un popolo meraviglioso che non molla mai". Maroni poi ha ricordato che si deve "rimanere uniti, solo la Lega puo' vincere la sua battaglia. La Lega e' viva e vuole tornare a combattere. E' tornata ad essere la potentissima. C'e' solo un voto utile e si chiama Lega Nord per la Padania".
Maroni, infine, ha chiuso il suo discorso citando una frase del defunto politologo Gianfranco Miglio: "con il consenso della gente, si puo' cambiare il governo, si puo' cambiare la bandiera, si puo' fare un nuovo Paese".
Il riferimento di Maroni e' al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Maroni ha snocciolato i numeri di questo governo, sottolineando come "il debito pubblico e' aumentato di 4 punti, nonostante la pressione fiscale sia la piu' forte del mondo; l'inflazione e' quasi raddoppiata; la disoccupazione e' aumentata di 3 punti, e quella giovanile e' un'emergenza sociale. La riforma del lavoro della lacrimevole ministro Fornero e' un obbrobrio che va cancellato". Il segretario della Lega ha poi ribadito che il patto di stabilita' e' "una farsa tutta italiana, perche' il nord deve pagare sempre per il sud. Per il sud i soldi ci sono sempre, solo per noi non ci sono. Questo e' il governo - ha concluso Maroni - piu' ostile al nord".
"Oggi e' una festa contro chi voleva la Lega morta e sepolta. Siamo piu' vivi che mai" ha detto Maroni. "Mi sono voluto circondare di giovani - ha proseguito Maroni - perche' sono il nostro futuro. E' un'emozione parlare da questo palco nella mia nuova veste. Vi voglio bene, qui c'e' tanta gente, un popolo meraviglioso che non molla mai". Maroni poi ha ricordato che si deve "rimanere uniti, solo la Lega puo' vincere la sua battaglia. La Lega e' viva e vuole tornare a combattere. E' tornata ad essere la potentissima. C'e' solo un voto utile e si chiama Lega Nord per la Padania".
Maroni, infine, ha chiuso il suo discorso citando una frase del defunto politologo Gianfranco Miglio: "con il consenso della gente, si puo' cambiare il governo, si puo' cambiare la bandiera, si puo' fare un nuovo Paese".
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Politica
