G20: Visco, serve stabilità per ripresa. Saccomanni, spread Italia troppo alto

MOSCA - "Siamo in una fase critica c'e' un problema anche di stabilita' istituzionale e politica, che incide sulla capacita' di cogliere le opportunita' della ripresa". A riferirlo il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, parlando alla stampa italiana a margine del G20 a Mosca. "Si e' osservato che questa situazione ha portato a una revisione del rating che puo' essere giudicata non coerente con i fondamentali - ha riferito il governatore - Come ha osservato lo stesso Mario Draghi, questo e' importante anche alla luce dell'esigenza di rompere la frammentazione del mercato finanziario", frammentazione, che porta i fondamentali economici a riflettersi in modo diverso nelle nuove economie.

Visco ha spiegato che persiste una frammentazione finanziaria, legata a un problema di credito, dovuto a una "macroeconomia stagnante" o in "recessione". Per ovviare a questo - ha spiegato - bisogna prima di tutto mettere la macroeconomia su un trend migliore, quindi prendendo questa folata che ci aspettiamo nel prossimo semestre e rendendola piu' solida attraverso una fiducia maggiore, che vuol dire una stabilita' anche istituzionale migliore e un coordinamento internazionale". "C'e' un problema di credito da affrontare con una posizione di politica monetaria 'supporting' - ha aggiunto - Occorre tuttavia distinguere tra cio' che la politica monetaria puo' fare per la ripresa e come stimolare gli investimenti".

Visco ha quindi avvertito che "la ripresa che intravediamo per la fine dell'anno dipende dalla possibilita' che gli investimenti possano essere finanziati anche con strumenti non a breve, piu' ampi e innovativi".

Prima che l'Italia trovi una crescita solida, "ci vorra' un sacco di tempo", ha detto Visco. "L'economia italiana e' da sei anni che non riesce a mettersi in carreggiata", ha constatato, aggiungendo che c'e' bisogno "di un forte cambiamento strutturale, perche' sono trent'anni che non ci aggiustiamo con il resto del mondo". "Prima che troviamo una crescita solida, ci vorra' un sacco di tempo", ha concluso, sottolineando che si deve aspettare che le imprese cambino tecniche di produzione e che si assorba la disoccupazione. Cosa che non sara' possibile "per molto tempo".

Una foto di gruppo del G20 moscovita
Le stime dicono che nel quarto trimestre "la caduta si fermera', ma questo non significa che si cominci a crescere in modo straordinario". I tempi della ripresa dipendono da moltissime cose e c'e' ancora "grande incertezza". Rispondendo ai giornalisti che chiedevano di commentare le dichiarazioni del ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, il quale ha detto di aspettare una ripresa gia' nel secondo e terzo trimestre, Visco ha sottolineato che "tutte le previsioni sono condizionate". E ha ricordato: "Condizionalmente a quello che e' stato fatto, a come sta andando l'economia mondiale, a quelli che sono i segnali che abbiamo sulle indagini sugli investimenti e sugli ordini, c'e' una aspettativa che si fermi la caduta. Ma questo non significa che si cominci a crescere in modo straordinario". Riferendosi al bollettino di Bankitalia ha ribadito che "la crescita dell'anno prossimo sara' modesta e la disoccupazione con le politiche in corso comunque non si ridurra'".

SACCOMANNI, ITALIA MERITA SPREAD "MOLTO INFERIORE" - L'Italia meriterebbe uno spread "molto inferiore" a quello attuale. A dichiararlo e' il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, il quale in passato, nelle vesti di direttore generale di Bankitalia, aveva indicato come giusto uno spread a 100. "La situazione non e' preoccupante - ha assicurato - e' chiaro che c'e' stata una fase di volatilita' delle quotazioni di mercato, dovuta inizialmente agli annunci di politica monetaria Usa, che poi sono stati ridimensionati dagli stessi americani". Inoltre, ha notato, "c'e' stato un problema di tensione anche in Europa sul Portogallo, qualche tensione anche di nuovo sulla Grecia".

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