Ancora profughi a Taranto. "Europa, guarda da questa parte”
BARI - Orgoglio, per l’ennesima prova di solidarietà della Puglia di fronte all’emergenza profughi, ma allo stesso tempo preoccupazione vengono espressi dal presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna “per i grandi numeri che gravano sulle strutture di prima accoglienza pubbliche, confessionali e private della nostra regione, in particolare nella provincia ionica”.Con i nuovi arrivi di questa sera, altri 1205 immigrati salpati dalle coste della Libia (tra loro oltre 150 minori tra e quasi 130 donne) si aggiungeranno ai 2600 già dislocati nel territorio pugliese con i tre arrivi della scorsa settimana, attraverso il porto di Taranto. “La Puglia è parte integrante dell’operazione ‘Mare Nostrum’ – aggiunge Introna - e siamo compiaciuti di mettere la proverbiale umanità dei pugliesi al servizio di gente che soffre e che ha totalmente bisogno, perché non ha che la vita da mettere in gioco, affrontando un viaggio estremante rischioso via mare. E questo, dopo mesi di disagi, di violenze e spesso di stupri e torture dall’altra parte del Mediterraneo”.
A loro, innanzitutto, fa notare ancora il presidente, “si rivolge lo spirito di partecipazione e di fratellanza della comunità regionale e delle istituzioni, dei Corpi dello Stato e dei volontari che stanno operando nella nostra regione, in questa emergenza”.
Nessuna esitazione nel dare sollievo anche a Lampedusa e alla Sicilia, che stanno compiendo uno sforzo enorme da anni, aggiunge Intona, “ma credo che sia legittimo domandare al governo nazionale se l’impegno che viene chiesto alla Puglia e che la Puglia offre generosamente sia inserito in un progetto ampio e articolato di solidarietà nazionale collettiva. Sarebbe bene, che ogni Regione desse il suo apporto, che ognuno si sentisse coinvolto”.
Il semestre europeo a guida italiana dedichi alla questione “un’opportuna e tempestiva valutazione, per una radicale inversione delle politiche comunitarie e dei programmi, con le indispensabili risorse” afferma Introna. Per il presidente del Consiglio pugliese è inoltre “ancora una volta necessario rivolgersi al nuovo Parlamento e ai vertici di Bruxelles. “Europa, guarda da questa parte. In Nord Africa ci sono migliaia di profughi pronti a partire. L’Unione non può perdere tempo davanti al dramma di tutti i giorni nel Mediterraneo. Non è un appello, è il richiamo ad un obbligo, un debito con la storia”. (fel)
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