Ancora sui misteri e segreti del caso Moro

di Vittorio Polito - Qualche giorno fa è stato presentato a Bari il libro del giornalista Nicola Lofoco “Il caso Moro – Misteri e segreti svelati” (Gelsorosso Editore).
Il libro è frutto di un accurato lavoro decennale che l’autore ha dedicato alle ricerche su Aldo Moro nel tentativo di venire a capo dell’orrendo delitto politico che per molti è stato un vero colpo di Stato.
Aldo Moro e gli uomini della scorta, insieme ai suoi assassini, fanno parte della storia del nostro paese. Secondo Peppino Caldarola, che firma la prefazione, c’è il rischio che «Non ci porteranno lontano le teorie di chi dietro ogni fatto vede l’emergere dei complotti al cui centro c’è sempre l’eterna verità che lo Stato è peggio dell’antiStato. Non sempre la storia dell’Italia criminale o criminale dell’Italia coincide con la nostra vera storia». Sta di fatto che, attualmente, nonostante le 470 mila pagine dei vari processi ed i fiumi di inchiostro utilizzati dalla stampa e dalla letteratura sulla vicenda, siamo ancora lontani dalla verità. «Ancora oggi - scrive Lofoco nella introduzione  -  si continua a parlare in modo insistente dei “misteri del caso Moro” come se stessimo parlando di un romanzo di Dan Brown, mentre chi sostiene la verità ufficiale emersa nelle aule di  tribunale inneggia alla dietrologia contro queste tesi».

Il volume si sviluppa in 4 capitoli che trattano del compromesso storico (una sfida difficile per Aldo Moro ed Enrico Berlinguer), della strage tra autentici carnefici e falsi misteri del 16 marzo 1978, della scoperta di un covo BR e un falso comunicato, della tragica fine di Aldo Moro – tra bugie e verità.
Con ogni probabilità oggi non sono emerse le vere verità, tanto che nello scorso mese di maggio il Senato della Repubblica ha definitivamente approvato l’istituzione di una nuova commissione parlamentare di inchiesta sul caso Moro, dopo  l’approvazione da parte della Camera dei Deputati. Si continuerà quindi ad indagare sulla vicenda Moro, con l’auspicio, secondo Lofoco, «che questa volta si riesca a chiudere definitivamente una volta per tutte la dolorosa vicenda di Aldo Moro, Domenico Ricci, Oreste Leonardi, Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino».

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