Verso il 25 aprile: la Liberazione condotta dai militari italiani

di Nicola Zuccaro - In occasione dei 70 anni dalla Liberazione dell'Italia dal Nazifascismo, un ruolo decisivo fu ricoperto anche dalle Forze Armate Italiane. Prima della dichiarazione ufficiale di guerra alla Germania (13 ottobre 1943) da parte del Governo Badoglio, con sede a Brindisi, i militari italiani furono protagonisti della resistenza all'ex alleato tedesco a Roma, presso Porta San Paolo, l'8 settembre 1943 ed il giorno dopo a Bari, per mezzo dell'eroismo e dell'intraprendenza del Generale Nicola Bellomo che consentì al capoluogo pugliese di poter essere liberato in un solo giorno.

Il riconoscimento del Regno del Sud quale Stato cobelligerante al fianco dei neo alleati Anglo-Americani consentì la ricostituzione, in breve tempo, di quello che sarebbe poi stato, il nuovo Esercito italiano. Esso conobbe, per mezzo del suo gruppo primordiale, il suo battesimo col fuoco, a dicembre del 1943, nella Battaglia di Montelungo.

Al I Raggruppamento Motorizzato si aggiunsero vari gruppi di combattimento che quantificarono l'esercito a 400.000 uomini e a cui si aggiunsero 80.000 marinai e 35.000 avieri. Il 19 aprile 1945 - una settimana prima del Proclama di Milano - alcuni appartenenti della Folgore ingaggiarono a Grizzano, un combattimento contro alcuni paracadutisti tedeschi per il possesso di 2 case sull'altura di Monte Castel San Pietro, a 10 km da Bologna.

Fu l'episodio che segnò l'offensiva alle truppe tedesche asserragliatesi sulla Linea gotica, dopo mesi di combattimento al fianco degli anglo-americani per la liberazione del Lazio, dell'Abruzzo e delle Marche. Nello stesso tempo, a infoltire le fila delle Brigate Partigiane (nuclei composti da civili, poco addestrati alla guerra) contribuirono anche quei militari - in special modo Alpini - fuggiti, dopo l'8 settembre 1943 dai Balcani.

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