di Augusto Marino Sanfelice di Bagnoli - Care amiche e cari compagni di bevute, inizia una mia nuova avventura editoriale con il prestigioso Giornale di Puglia nella rubrica “Vino diVino”, la guida del buon bere ma soprattutto al bere con consapevolezza e responsabilità. Nella rubrica recensirò principalmente vini pugliesi ma non mancherò di recensire vini di altre regioni ed in qualche caso esteri, parleremo anche di distillati e per farlo ci avvarremo della preziosa collaborazione di alcuni dei più esperti nel settore del beverage. Non mancheranno spunti di riflessione sulla cucina visto il mio lavoro da cuoco ed interviste a cuochi, assaggiatori e nutrizionisti.
Il gelido freddo ha
iniziato finalmente ad accarezzare la nostra terra, le colline pugliesi e le
dolomiti lucane iniziano a ricoprirsi dei primi spruzzi di neve, ed è proprio
in questi territori così apparentemente ostici che una piccola barbatella di
Aglianico si fa largo tra i terreni un tempo
ricoperti dalla lava del Vulture. C'è una casa in collina, i braccianti tornano
dalla raccolta delle olive, sul fuoco scoppiettante una pentola crea turbinii
di vapore caldo nell'aria che si impregna di un forte odore di verdure e carne,
quello che la terra offre è poco ma se lo fanno bastare, una vecchia pecora
morta di stenti servirà a sfamare tre o quattro famiglie.
Le donne si adoperano
nella pulizia sacrale dell'animale, le verdure e le spezie sono quelle del
territorio, cicoria selvatica, pomodoro, patate, carote, molta cipolla, sedano,
alloro, pepe, peperoncino e rosmarino. La cottura dell'animale è lenta, perché
la carne è coriacea, nel frattempo nell'antico forno a legna del paese si
prepara il pane per accompagnare il gustoso banchetto. Dopo il ringraziamento
al Signore le mani callose e segnate da anni di duro lavoro nei campi, si
liberano dal torpore e afferrano lentamente le pietanze prelibate che le donne
hanno accuratamente cucinato, tra un boccone e l'altro sicuramente un bicchiere
di Aglianico aiuta a mandar giù fatiche e dolori di una vita che ora non sembra
più così amara.
Aglianica, Aglianichella, Aglianico del Taburno, Aglianico di Taurasi, Aglianico del Vulture, Aglianico Femminile, Aglianico Mascolino, Aglianico Nero, Aglianico Tringarulo, Aglianico Zerpoluso, Aglianicuccia, Agliano, Agnanico, Agnanico di Castellaneta, Cascavoglia, Cerasole, Ellanico, Ellenico, Fresella, Gagliano, Ghiandara, Ghianna, Ghiannara, Glianica, Gnanico, Olivella di San Cosmo, Ruopolo, Sprierna, Tringarulo, Uva dei Cani, Uva di Castellaneta. Tanti nomi, un unico principe l'Aglianico che qualche anno fa si è guadagnato un ulteriore appellativo “Barolo del Sud”, il nome probabilmente deriva dal termine Ellenico (che proviene dalla Grecia) e furono proprio i greci a portarlo nelle nostre terre tra il VII e VI secolo avanti Cristo. Sotto la dominazione spagnola, per una questione fonetica il nome di Ellenico fu cambiato in Aglianico.
Il vitigno trova la sua migliore collocazione geografica in tre regioni del sud , Basilicata, Campania e Puglia ma discrete produzioni di Aglianico si possono trovare in Calabria e anche in Molise. Nel Vulture, grazie alle peculiarità del terreno di origine vulcanica assume note del tutto caratteristiche rispetto alle altre produzioni, in Campania invece nella zona di Avellino da origine ad un grande vino, Il Taurasi che per il disciplinare deve contenere almeno l'85% di Aglianico ed avere un processo di invecchiamento di tre anni di cui uno obbligatoriamente in botti di legno. Anche la Puglia, sopratutto nella zona Castel del Monte e nella zona murgiana, vanta discrete produzioni di Aglianico che sempre più conquistano fette di mercati anche grazie alla caparbietà dei nostri imprenditori.
Quest'oggi vi parlerò di un Aglianico pugliese prodotto dalla storica azienda Torrevento di Corato della quale torneremo sicuramente a parlare perché ha una cantina davvero vasta e ricca di ottimi vini.
NOME: Matervitae
Aglianico IGT Puglia
AZIENDA PRODUTTRICE: Torrevento
VITIGNO: Aglianico vinificato in
purezza
GRADAZIONE ALCOLICA: 13%
ANNATA: Vendemmia 2013
CATEGORIA DI PREZZO: 6-10 €
COLORE: Il vino si presenta rosso rubino intenso tendente al
violaceo.
NOTE OLFATTIVE: al naso ha un ingresso morbido con toni di ribes
nero, leggeri toni di liquirizia accompagnati da un tocco finale di grafite.
GUSTO: L'ingresso di bocca è pieno e armonico nel gusto
accompagnato da una buona acidità , toni
di frutti rossi non completamente maturi guidano la nostra degustazione,
il tannino è sottilissimo, una buona
persistenza chiude in un finale decisamente positivo.
ABBINAMENTI: L'Aglianico Matervitae dopo il nostro racconto lo abbino nella sua
naturale collocazione, con piatti forti e contadini, come la pecora alla
contadina o se preferite alla r'zzaul tipico piatto altamurano (le foto nella gallery).
Ottimo su formaggi ovini e caprini lungamente stagionati accompagnati da
mostarda di fichi all'aceto balsamico.
Temperatura di servizio consigliata 18 20 gradi centigradi.
*Manifestazioni in puglia:
Vin' a Trani:
Oserei dire epocale successo della manifestazione Vin' a Trani
organizzata dalla bella e brava Francesca De Leonardis (ONAV) e Michele Matera
(CORTEINFIORE), numerosissima la presenza di pubblico che ha letteralmente
invaso la bellissima cornice di Palazzo Pugliese. Trani si tinge di bianco,
rosato e rosso i colori del vino protagonista della serata. Cospicua presenza
di cantine unite da nord a sud nel gusto del bere responsabilmente e dello
stare assieme anche con le dolci melodie di
Astor Piazzolla che hanno allietato l'evento. Non solo vino, infatti
durante la serata abbiamo potuto gustare eccellenze gastronomiche di tutto
rispetto, formaggi, salumi, cioccolate, dolci e grappe. Indiscusso re della
festa il Moscato di Trani nella sua versione secca, passita e dolce naturale
un'eccellenza pugliese che sicuramente ha bisogno di questo tipo di vetrine per essere rilanciato a livello
internazionale. Trani, capitale culturale del vino e del buon vivere: è questo
il messaggio percepito dai partecipanti alla manifestazione, meglio di così non
poteva andare adesso toccherà agli organizzatori l'arduo compito di stupirci il
prossimo anno....