Borse: lunedì nero, la Cina affonda l’Europa

Profondo rosso per la Borsa di Milano: l'indice Ftse Mib ha chiuso in perdita del 3,2% a 20.733 punti. Lunedì nero Wall Street,  che registra la peggiore apertura dal 1932, con il Dow Jones che è sceso brevemente sotto la soglia psicologica dei 17.000 punti. A meta' seduta, il Dow Jones perde il 2,38% a 17.011,56 punti, il Nasdaq cede il 2,66% a 4.873,54 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 2,44% a 1.994,27 punti.

Sui mercati europei e statunitensi pesa così il crollo delle borse asiatiche dopo i dati deludenti sulla manifattura cinese e  la tensione in Medio Oriente. Shenzhen ha chiuso in calo dell'8,22%, Shanghai del 6,86%, Tokyo del 3,06%, Seul del 2,17%. Hong Kong, sul finale di seduta, cede il 2,5%.

Chiuse per il resto della giornata le borse di Shanghai e Shenzhen, dopo il crollo del 7% dell'indice comune Csi300. La chiusura è scattata alle 13:28 ora locale in virtù del nuovo sistema automatico per arginare la volatilità, introdotto proprio oggi e che aveva già interrotto le contrattazioni per 15 minuti in seguito al calo del 5% dell'indice che replica la performance di 300 titoli scambiati sulle due piazze d'affari cinesi. Il sistema prevede appunto uno stop provvisorio di 15 minuti con una perdita del 5% e la chiusura per l'intera giornata in caso di un calo del 7%.

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