Bari, morì durante fecondazione assistita per diagnosi errata

BARI - Avrebbero deciso di continuare l'intervento di fecondazione assistita sulla paziente nonostante subito dopo l'anestesia la 38enne di Bitritto Arianna Acrivoulis, poi deceduta, "avesse accusato manifestazioni allergiche consistenti in una brusca caduta della pressione arteriosa, con bradicardia e difficoltà respiratorie". È quanto ipotizza la Procura di Bari nelle imputazioni formulate nei confronti di due medici, un ginecologo e un anestesista del Centro di fecondazione assistita di Conversano, in provincia di Bari.
 
Secondo le indagini, coordinate dai pm Luciana Silvestris e Grazia Errede e basate sulla documentazione clinica acquisita e sulla consulenza medico-legale, - riporta l'agenzia Ansa - i due medici avrebbero "omesso di disporre la necessaria valutazione cardiologica prima dell'esecuzione dell'intervento" pur sapendo di trovarsi di fronte ad una donna affetta da obesità e diabete e con lieve insufficienza mitralica. I fatti sono risalenti al 10 giugno 2015.

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