Ilva: opacità nella gestione commissariale. M5S, "chiarezza sulle consulenze e sugli incarichi"

BARI - Interrogazione parlamentare del M5S per chiedere chiarezza al Ministro Calenda sui compiti affidati da Ilva al dott. Nicola Nicoletti e a Pricewaterhousecoopers, società internazionale di consulenza sulla gestione strategica d’impresa.

“Controllando le relazioni dei vari commissari” - dichiara il portavoce Diego De Lorenzis - “che si sono succeduti dal 2013 in poi, si riscontra che importantissimi incarichi per revisionare l'organizzazione e il sistema delle deleghe in materia di salute e sicurezza e il modello organizzativo e gestionale di Ilva, siano stati affidati alla società Pricewaterhousecoopers (PwC) e costantemente spunta il nome del dott. Nicola Nicoletti che risulta partner di PwC dal 2007. Tuttavia la mancanza di trasparenza che il Governo ha sempre mantenuto nella vicenda Ilva, non aiuta a comprendere quando e in che modalità siano stati affidati tali incarichi, per questo ho presentato interrogazione parlamentare al Ministro Calenda. Sul dott. Nicoletti, inoltre, chiediamo di chiarire quali siano il ruolo, le funzioni, gli incarichi e le sue responsabilità in Ilva e quali siano gli accordi che regolano la sua prestazione all’interno dell’azienda commissariata”.

“La presenza di PcW” - aggiunge il portavoce Diego De Lorenzis del M5S - “è una costante durante i commissariamenti di Ilva, la si può infatti trovare sia durante la gestione del dott. Bondi sia durante quella del dott. Gnudi. Inoltre, sappiamo che a Novembre del 2013, da alcuni documenti di PcW su Ilva, sia scaturita, da parte del Commissario dell’epoca dott. Bondi nei confronti del gruppo Riva Fire e della famiglia Riva, una richiesta di risarcimento per danni di 484 milioni di euro. Sono passati quasi tre anni e crediamo sia doveroso che il Ministro chiarisca se e come si è concluso quel procedimento”.

“Il Governo Renzi,” - conclude Diego De Lorenzis - “come sempre, pecca di trasparenza. Quando poi si parla di Ilva, visto i vergognosi 11 decreti del Partito Democratico, non possiamo lasciare nulla al caso e abbiamo l’obbligo morale, ancor prima che politico, di vederci chiaro.”

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