Quale futuro per il Bari di Giancaspro?

di NICOLA ZUCCARO — In attesa del passaggio ufficiale delle consegne del pacchetto di maggioranza del FC Bari 1908 (mentre si va in scrittura non ha avuto ancora inizio l'assemblea dei soci, ed il cui ritardo potrebbe indurre a pensare a dei clamorosi colpi di scena dell'ultimo minuto con il presidente uscente pronto al ribaltone per la consegna dell'assegno circolare, non versato nelle precedenti 24 ore) tra Gianluca Paparesta e Cosmo Giancaspro, lo sguardo della stampa locale e dei tifosi è già rivolto al futuro del club biancorosso.

Attese che, mescolandosi allo scetticismo motivato dalle "telenovele" aventi come singoli protagonisti Tim Barton e Datò Nordin, non sarebbero più ferventi come nel recente passato, tanto da assumere un atteggiamento distaccato e al tempo stesso prudente dinanzi a frasi proclamatorie di ambiziosi obiettivi. Se a questo si aggiunge la ricorrente domanda, tempo fa lanciata anche dalle colonne del nostro giornale, sulla sordità e/o cecità dell'impreditoria locale relativamente alla necessità di salvare il calcio a Bari, si arriva a quel "nocciolo della questione" racchiuso nelle seguenti domande: sarà Cosmo Giancaspro quell'imprenditore capace di condurre il sodalizio biancorosso in acque tranquille?

E soprattutto, quale Bari avrà in mente? Domande alle quali si potrà rispondere solo dopo aver adempiuto adempimenti federali. Questi ultimi, ritenuti di fondamentale importanza per capire se, in vista della stagione sportiva 2016-17, il Bari calcio dovrà continuare, prima ancora che sul rettangolo di gioco, a brancolare nel buio nei corridoi del San Nicola e delle stanze delle amministrazioni preposte al controllo del suo stato di salute economico e finanziario.

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