Processo escort, legali Laudati: "Accanimento sospetto contro ex procuratore"

BARI - "Il Collegio di difesa del dott. Antonio Laudati, nelle persone dell’avv. prof. Andrea R. Castaldo e dell’avv. Carlo Di Casola, hanno presentato nei giorni scorsi appello avverso la sentenza di assoluzione pronunciata il 9 marzo 2016 dal Tribunale di Lecce nei confronti del dott. Laudati per i reati di abuso d’ufficio e di favoreggiamento". Lo rende noto il Collegio difensivo dell'ex Procuratore di Bari, Antonio Laudati.

"L’appello - prosegue la nota - si è reso necessario, nonostante la pronuncia assolutoria in primo grado, per dimostrare la totale correttezza dell’operato dell’allora Procuratore della Repubblica di Bari ed al fine di ottenere la assoluzione per entrami i capi di imputazione con la formula “il fatto non sussiste”.

Gli avvocati difensori sono certi che la Corte d’Appello di Lecce accoglierà le censure mosse dal Collegio di difesa, che del resto ricostruiscono quanto già emerso nell’articolata istruttoria dibattimentale in ordine alla assoluta insussistenza dei fatti addebitati al Procuratore Laudati.
Gli avvocati difensori prendono atto dell’impugnazione proposta dall’accusa, nella persona dell’attuale Procuratore Capo dott. Cataldo Motta e non possono  non dolersi della circostanza che, come già accaduto in passato, la stampa sia stata previamente informata, con grave alterazione delle regole processuali, a differenza delle scelte di estrema riservatezza adottate dalla difesa, che anche in questo caso non ha mai divulgato atti e/o iniziative al di fuori del processo.

"Deve peraltro sottolinearsi come il ricorso ai media che ha sempre caratterizzato il processo in oggetto e che – si ribadisce – non è mai avvenuto ad opera della difesa, lasci alimentare persino il dubbio di una precisa strategia, che nuoce alla serenità del Collegio giudicante e che del resto ha portato sinora alla piena sconfessione delle tesi dell’accusa".

"L’impugnazione da parte del dott. Motta, prossimo alla pensione, alimenta nei terzi il sospetto di una personalizzazione del processo e si caratterizza di fatto quasi come un accanimento, esasperando e prolungando una vicenda che ha già arrecato al dott. Laudati ingenti danni economici e morali, sul piano personale e professionale", conclude la nota del Collegio difensivo.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto