Nomine Camera commercio Bari, scontro M5s-Emiliano

BARI - Sulla questione della nomina di Natale Mariella nel consiglio della Camera di Commercio, una nota  degli otto consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, in replica alle dichiarazioni del presidente Emiliano.

Emiliano è il mago dello scaricabarile, per garantirsi il suo bel bacino di consenso elettorale è capace di circondarsi di "chiunque" salvo poi, quando saltano fuori gli scandali, tirar fuori la storia del "non ne sapevo nulla".

Eppure qualcosa, nel modus operandi di Emiliano quando si tratta di affidare incarichi, certamente non va. A lui che recita spesso e volentieri il sermone del "io sono un ex magistrato antimafia", ricordiamo che molti indizi dopo un po' costituiscono una prova. Sono infatti più che numerose le nomine quantomeno di "dubbio gusto" fatte dal Presidente della Regione, ne citiamo solo alcune: la presidenza dell'Adisu, è finita “per caso” al commercialista Alessandro Cataldo parente di Anita Maurodinoia. All'Arif ha nominato come revisore Paolo Pate, commercialista di Massimo Cassano. Alla gestione dei rifiuti ci è finito Grandaliano già avvocato di Emiliano e numero uno di Amiu Bari, insieme agli avvocati Rocco De Franchi e Floriana Gallucci, entrambi assessori ai tempi in cui il governatore era sindaco di Bari. Aldo Patruno, altro ex candidato di Emiliano è stato "ripagato della fedeltà elettorale" diventando oggi direttore del dipartimento di Turismo e cultura.

Quindi ci risparmi lo “scaricabarile” che è probabilmente la strategia alla base della creazione delle numerose agenzie create da un Presidente che sembra sempre meno intenzionato ad assumersi responsabilità: se tutto va male “scarico la colpa sui dirigenti”.

Lo abbiamo già visto in campagna elettorale quando è saltato fuori lo scandalo di un altro suo candidato sospettato di acquistare voti per 30€, all'epoca Emiliano, lo scaricò immediatamente dichiarando "l'ho visto 3 o 4 volte in vita mia" nonostante le numerose foto scattate insieme raccontassero una storia diversa.

Lo abbiamo visto in occasione dei numerosi scandali che hanno coinvolto la Fondazione Petruzzelli, della quale Emiliano è stato presidente per anni. Lo stesso Vito Longo è marito della ex capo di gabinetto di Emiliano al Comune di Bari, oggi anche lei è indagata; anche in quel caso il Presidente "non ne sapeva nulla".

Evidentemente Emiliano milita da così tanto tempo in politica, e nel PD, da aver dimenticato che da un Presidente di Regione ci si aspettano sia onestà giudiziaria che onestà intellettuale. Se questa è la sua “esperienza” ne facciamo volentieri a meno. Piuttosto auspichiamo che da oggi in avanti anziché distribuire a destra e a manca poltrone per accontentare amici o "pagare" cambiali elettorali, Michele Emiliano ci pensi due volte prima di affidare qualsiasi tipo di incarico./com

LA NOTA DEL GOVERNATORE - Riguardo la nota diffusa dal Movimento 5 Stelle sulle nomine nel consiglio della Camera di Commercio di Bari, il presidente Michele Emiliano ricorda come “Il presidente della Regione firma le nomine espresse dai rappresentanti di categoria come presa d’atto. La nomina, in questo caso era indicata dalla rappresentanza di categoria, prevista all’interno del Cda della Camera di Commercio. Quindi nessuna scelta discrezionale è stata fatta dal presidente della Regione, peraltro in epoca precedente le notizie di cronaca giudiziaria cui si fa riferimento.

“L’inesperienza sulle questioni amministrative non può quindi essere utilizzata come scusante dai consiglieri del M5S, il tentativo di danneggiare l’immagine altrui senza alcun fondamento oggettivo non è giustificabile".

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