L’acqua, insostituibile bene per il corpo umano e l’igiene

di VITTORIO POLITO - Com’è noto, l’acqua è il principale e fondamentale componente del corpo umano che raggiunge nel complesso oltre il 65% e la sua carenza porta a seri deficit nell’attività fisica e mentale. Un uomo può rimanere anche 40 giorni senza mangiare, ma solamente 3 senza bere.

Le cellule sono composte per la maggior parte da liquido e le reazioni chimiche e metaboliche del nostro organismo avvengono in ambiente acquoso. Il sangue contiene circa il 92% di acqua ed è fondamentale per il trasporto dei prodotti del metabolismo e degli scarti verso gli organi di tutto il corpo.

Oltre alla sua fondamentale utilità per il corpo umano, l’acqua è necessaria anche per l’igiene e la pulizia della persona. Infatti, l’igiene è un ramo della medicina che mira alla salvaguardia dello stato di salute ed al miglioramento delle condizioni fisiche e psichiche della popolazione e al suggerimento delle misure di protezione sanitaria.

Nell’estate del 1973 (agosto-settembre), Bari, dopo Napoli, venne colpita dal colera (vibrione colerico), trovando impreparate autorità e per affrontare la situazione. Fu addirittura rinviata l’apertura della Fiera del Levante, il Verona non volle venire a giocare a Bari, mentre il Genoa non andò a Napoli. Ma in tutto questo bailamme sia Bari che Napoli non erano in discussione, la causa fu attribuita a partite di cozze provenienti dall’Algeria e dalla Tunisia. Mentre il nostro sud era incriminato a torto come “brutto, sporco e cattivo”.

Il sindaco dell’epoca, Nicola Vernola, per migliorare la situazione igienico-sanitaria della città, emanò un’ordinanza (n. 39890 del 28 maggio 1974 - valida ancora oggi), inserita nel regolamento edilizio del Comune di Bari, che imponeva la realizzazione nei fabbricati nuovi di idonei impianti di sollevamento, dotati di serbatoi da garantire la capacità minima di 250 litri per unità immobiliare servita. L’ordinanza era (ed è) estesa anche ai fabbricati già costruiti “qualora abbiamo una consistenza di almeno tre piani fuori terra”. La norma concedeva il termine massimo di un anno dalla entrata in vigore della norma, per cui tutti i fabbricati che si identificano nella predetta ordinanza, sono obbligati a dotarsi di impianto di autoclave allo scopo di garantire l’igiene, indispensabile per la salute.

Gli amministratori condominiali, insieme ai condomini, sono pertanto responsabili della mancata osservanza dell’ordinanza di cui sopra e per gli inadempienti sono previste sanzioni.



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