Carrassi, un rione che ha contribuito alla storia di Bari

di VITTORIO POLITO - Il quartiere Carrassi ha preso il nome da una facoltosa famiglia barese, proprietaria in quei luoghi di molti terreni. La prima vera costruzione del Rione Carrassi fu una Chiesetta dedicata a San Lorenzo, risalente ad alcuni anni prima del 1144, ma oggi non vi sono più tracce.

Fonti documentarie attestano che i campi lungo la via per Carbonara siano appartenuti per molti secoli al Capitolo Metropolitano della Cattedrale ed a quello della Basilica di San Nicola. Il simbolo è rappresentato da una struttura, a carattere religioso, denominata ‘Padre Eterno’. Di questa opera non si conosce l’origine, ma Luigi Sada la fa coincidere con la Torre di “Vrunnolo”, datata 1834, primo edificio che si incontrava provenendo da Carbonara. Oggi c’è solo una edicola votiva in Corso Alcide De Gasperi. Il nome Carrassi deriva da Antonio Carrassi, sindaco di Bari dal 1851 al 1853.

Corso Benedetto Croce, la più importante arteria del rione Carrassi ospita l’originale complesso della Chiesa Russa. Il romantico lembo di paesaggio da fiaba, con i verdi tetti e la cupola a bulbo nella parte più alta. È un lontano ricordo della Russia degli Zar e rappresenta una eccezionale nota di colore, come ricorda Vito Antonio Melchiorre nel suo volume “Note Storiche su Bari” (Levante Editori). L’imponente opera, realizzata in pochi anni, fu oggetto di una lunga vertenza giudiziaria prima di essere acquisita dal Comune di Bari. Un incendio ridusse l’immobile in pessime condizioni ed una porzione del complesso fu lasciato a un progressivo e gravissimo degrado. Solo recentemente la splendida costruzione è stata restaurata e riportata al suo antico splendore.

La Chiesa Russa è stata per anni il simbolo monumentale del rione Carrassi, i meno giovani ricorderanno il passaggio del tram, prima, e della filovia, poi, che raggiungevano Carbonara a Ceglie. La Chiesa Russa di Bari, ad esempio, rappresenta un monumento unico, che non ha simili in tutta l’Europa occidentale e fu costruita, sulla strada che porta a Carbonara e Ceglie, per volere dell’ultimo Romanov regnante sul trono degli zar, che volle assicurare ai pellegrini provenienti da lontano un luogo di accoglienza e di preghiera. Oggi la Chiesa Russa è passata di mano e la proprietà è stata trasferita alla Russia.

La prima parrocchia fu quella dei Carmelitani, voluta dall’Arcivescovo Vaccaro, per contrastare l’invadenza ortodossa che faceva capo alla Chiesa Russa. Fu istituita nel dicembre 1956 con il nome di “Santa Maria delle Vittorie”. L’attuale edificio fu realizzato nel 1982 sullo stesso suolo del precedente rinnovato secondo i dettami del Concilio Vaticano II.

Qualche curiosità: il bar del villaggio si chiamava “Minerva”, il tabaccaio era Nicolino “u zeppe”, il giornalaio era Gennaro, nella cui edicola erano esposte “La Domenica del Corriere”, con le tavole di Walter Molino, “Il Travaso” per farsi due risate e “L’Uomo qualunque”, il quotidiano diretto da Renato Angiolillo.

Il rione Carrassi poteva essere considerato una città col il suo campo degli sport, il glorioso Istituto Margherita, il carcere, la Parrocchia di Nostra Signora del Santissimo Sacramento, quella di Santa Maria delle Vittorie, il Cinema Adriatico, la vetreria Pizzirani il saponificio Serio, ma soprattutto era ricco di ville e villini, dal momento che in quei luoghi i baresi trascorrevano le ferie estive.

Oggi la fisionomia del rione è notevolmente mutata ed il suo territorio è arricchito da imponenti costruzioni, complessi edilizi ed il “Parco Due Giugno”.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto