Opinioni: la storia infinita della S.S. 275 Maglie-Leuca

(ph:Pina Melcarne)
di VITO LISI - Il 15 Febbraio scorso, in un’affollata sala di Palazzo Gallone, si è tenuto a Tricase l’ennesimo incontro sulla S.S.275 Maglie-Leuca. A promuoverlo, oltre al Comitato S.S.275 che rappresento, le associazioni Coppula Tisa, Prendi Posizione Tricase e La Culonna di Tutino.
 
E’ stato brevemente illustrato il nuovo progetto che a parte una stitica riduzione a due corsie degli ultimi dodici chilometri, è sempre lo stesso dal 1994, quel progetto redatto dalla Pro.Sal dell’ing. Sticchi Damiani senza che avesse i titoli per poterlo fare, ottenuto per incarico diretto, con un costo di cinque milioni di euro che abbiamo già pagato e che a quanto pare nessuno tranne noi vuol chiedere indietro per il danno che ha causato in questi lunghi 24 anni.
 
Nessuna delle numerose discariche interrate lungo il tracciato erano state rilevate, nessun menhir del crocifisso di Arigliano, niente antico sentiero di macchia di ponente tra Montesano – Tricase, niente Casa dei Pellegrini, etc, etc.
 
Un progetto ripresentato già nel 2002 e riproposto spudoratamente ancora oggi nel 2018. Dopo anni di esperienza e studio delle carte, possiamo affermare senza ombra di dubbio che l’autostrada industriale aveva come obiettivo primario quello di tombare la spazzatura delle industrie del calzaturiero con grossi risparmi per luridi imprenditori e ingenti guadagni per le associazioni malavitose dediche al traffico illecito di rifiuti, armi, droga. 
 
Nonostante la storia sia stata svelata da noi cittadini consapevoli e responsabili, immersi in un territorio colto da una terribile epidemia di amnesia istituzionale collettiva, ancora oggi da ANAS ci fanno sapere che cercheranno di fare lo slalom tra le discariche per inserire questi ultimi 12 Km della discordia, facendo finta di non sapere che già con i primi 23 Km andranno a tombare la prima discarica da noi segnalata in territorio di Castiglione d’Otranto (foglio 5, particelle 211, 212, 213), un terreno di due ettari dove nelle sue viscere non si sa cosa ci sia.

Certo un lotto di strada che costa 244 mln di euro, con una spesa record di 10,5 mln di euro a chilometro, potrebbe anche permettersi di bonificare le discariche che incontra; peccato che questo prezzo sia stato stimato facendo finta di non sapere che lì sotto c’erano le discariche. 

(ph:Melcarne)
Molto probabilmente hanno previsto guardrail di oro e catarifrangenti in diamante nigeriano da 24 carati ogni 100 metri e al posto dell’asfalto useranno certamente l’argento fuso; stiano pur tranquilli i nostri ingegneri che prima di uno spreco del genere verrà interessata la Corte dei Conti e chissà se il CIPE rinnoverà la fiducia alla Regione Puglia e ad ANAS, visto che l’ultima sentenza del Consiglio di Stato, pur dando ragione ad ANAS per l’auto annullamento della delibera di affidamento dei lavori in autotutela, ha specificato che le carte della 275 si intendono revocate tutte dalla prima all’ultima e che quindi bisognerà ripartire dall’accordo Stato-Regione davanti al CIPE e non dal progetto definitivo come avrebbe voluto l’ente di via Monzambano. 
 
Chissà se il CIPE vorrà rinnovata la fiducia da 300 mln di euro alla Regione e all’ANAS, dopo la delibera di Raffaele Cantone, la 909/2016 del 31 Agosto, dove finalmente vengono confermate tutte le accuse mosse dal nostro legale avv. Luigi Paccione (Bari) che da quattro anni depositava su nostro mandato atti fotocopia in tutte le sedi decisionali; ma siccome l’Italia funziona con due pesi e due misure, a Roma venivano accolte avviando le indagini culminate con l’inchiesta “Dama Nera” (la vergogna delle vergogne) e a Lecce respinte perché mere illazioni.

Oggi vogliamo però guardare al futuro di questo malandato Salento, con i paesi che si svuotano, con le buche che aumentano a vista d’occhio, con il lavoro che è una chimera, non più un diritto ma un privilegio per pochi.

Noi cittadini abbiamo scelto di vivere qui e pretendiamo di partecipare alla vita politica e decisionale del nostro territorio vogliamo una strada utile e non dannosa, una quattro corsie fino a Montesano Salentino e la messa in sicurezza delle strade statali esistenti fino a S.M. di Leuca, 275, 274, litoranea.
 
Un sistema ferroviario degno del nuovo millennio e non borbonico, che sia in grado di portare i pendolari e i turisti dall’aereoporto di Brindisi a Gagliano del Capo. Una sentieristica pedonale e ciclabile che valorizzi le tante strade storiche che portano a Leuca, intercettando i tanti fondi Europei stanziati per le vie Francigene, Leucadensis, Traiano Calabre, etc. 
 
Un Salento sistema lento, interconnesso velocemente al mondo grazie alla fibra ottica e le nuove tecnologie. Un territorio vocato al turismo per 365 giorni all’anno e non per due mesi. Obbligo primo per poter realizzare ciò, non distruggere l’esistente ma valorizzarlo e recuperarlo. Obbligo secondo pretendere dei rappresentanti istituzionali a tutti i livelli che siano al passo con i tempi e non i soliti dinosauri mangia asfalto speculatori degli ultimi sessant’anni.
 
Infine, una parolina ai Sindaci che nei vari incontri con ANAS non hanno avuto nemmeno il coraggio di nominare le discariche e pretendere la loro bonifica e non il loro ennesimo tombamento.

Siete le massime autorità sanitarie del territorio e noi cittadini pretendiamo che tuteliate la nostra salute prima di esprimervi su qualunque progetto. Non moriremo per colpa della vostra inefficienza e delle vostre omissioni.

Vito Lisi (Presidente Comitato SOS275)

2 Commenti

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