Schianto treni in Puglia, in 18 rischiano processo

BARI - La Procura della Repubblica del Tribunale di Trani ha inoltrato stamane al gup la richiesta di rinvio a giudizio per le 18 persone e la società Ferrotramviaria, coinvolte a vario titolo nel disastro ferroviario del 12 luglio del 2016. La Procura ha confermato le ipotesi di reato già inserite nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari dopo gli ulteriori approfondimenti investigativi necessari nonché alle dichiarazioni rese, in sede di interrogatorio, da alcuni degli imputati.

I 19 nominativi comprendono i dipendenti della società coinvolti direttamente nello scontro e diversi dirigenti, oltre ai proprietari.

Rischiano il processo, oltre a capostazione e capotreno, dirigenti e funzionari di Ferrotramviaria, anche il direttore generale del ministero delle Infrastrutture, Virginio Di Giambattista, accusato in concorso con un'altra dirigente di non aver "compiuto verifiche periodiche" e adottato "provvedimenti urgenti" per eliminare il sistema del blocco telefonico su quella tratta a binario unico.

Le indagini di Squadra Mobile, Polizia Ferroviaria e Guardia di Finanza hanno accertato che da Andria fu dato l'ok alla partenza del treno senza aspettare l'incrocio con il convoglio proveniente da Corato, la cui partenza, però, non era stata neppure comunicata. Per queste condotte la Procura ha chiesto il processo per i dirigenti di movimento di Andria e Corato, il dirigente coordinatore centrale e il capotreno che viaggiava sul convoglio partito da Andria (il collega che era a bordo del treno da Corato è tra le vittime).

Ai due capostazione si contesta anche di aver falsificato i registri contenenti le annotazioni sui "via libera" per la partenza dei treni. Agli allora dirigenti di Ferrotramviaria, gli amministratori delegati Enrico Maria Pasquini e sua sorella Gloria Pasquini, il direttore generale Massimo Nitti, il direttore di esercizio Michele Ronchi e altri sei dirigenti, la Procura di Trani contesta di non aver adeguatamente valutato i rischi, violando una serie di norme sulla sicurezza. 

Le indagini sulla tragedia del 12 luglio, sono state condotte dalla squadra mobile della Questura di Bari, dal Nucleo Operativo Incidenti Ferroviari della Polizia Ferroviaria e dalla Guardia di Finanza di Bari.

Di Bari (M5S): “Il lavoro degli inquirenti prosegue, il governo Emiliano rimane immobile” - Si confermano le ipotesi di reato già elencate nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari, per i 19 imputati tra i quali ci sono anche i vertici di Ferrotramviaria. Agli allora dirigenti di Ferrotramviaria, gli amministratori delegati Enrico Maria Pasquini e sua sorella Gloria Pasquini, il direttore generale Massimo Nitti, il direttore di esercizio Michele Ronchi e altri sei dirigenti, la Procura di Trani contesta di non aver adeguatamente valutato i rischi, violando una serie di norme sulla sicurezza.

Si esprime in merito la consigliera regionale andriese del Movimento 5 Stelle, Grazia Di Bari: “Ho sempre dichiarato - dichiara la Di Bari - che sarebbe stato necessario riporre la nostra fiducia nel lavoro della Procura e del lavoro degli inquirenti non posso che essere soddisfatta. Le mie perplessità invece permangono per quanto riguarda il lavoro della politica e del governo regionale. Oggi, torno a porre al Presidente Emiliano e all’assessore regionale ai trasporti Antonio Nunziante, le stesse domande a cui non ho avuto ancora risposta: cosa intende fare il governo regionale anche alla luce di questi ulteriori riscontri? Sospenderanno la concessione a Ferrotramviaria? Ne chiederanno il commissariamento? O, come accaduto fino ad ora, il governo regionale rimarrà perfettamente immobile di fronte a quanto accaduto? Noi attendiamo delle risposte - conclude - così come le attendono tutti i cittadini pugliesi e specialmente coloro che, a vario titolo, sono stati segnati da questa immane tragedia.”

1 Commenti

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