Il paesaggio delle ville venete e l'arte dei giardini

di DONATO FORENZA - La vasta attività di tutela del paesaggio che incomincia a diffondersi anche in Italia, in connubio a iniziative pubbliche e private, tra cui la formulazione di piani paesaggistici comunali in corso di redazione, stanno sensibilizzando, sebbene con difficoltà e con incongruenze, un importante patrimonio, dotato di  valenze poliedriche che sono in grado di svolgere progetti di Rigenerazione del paesaggio e di riqualificazione dei giardini.

In un recente Convegno “Il paesaggio delle ville venete” tenutosi in sede accademica, ad Agripolis, (Pd) recentemente,  sono state illustrate le strategie delle “Ville venete”, che per il loro numero, la durata, la capillarità delle presenze nel territorio, costituiscono un mirabile esempio di Scienza del Paesaggio e della riqualificazione sociale ed economica della Repubblica veneta.

La Serenissima, per mutati processi storici, fu costretta a transitare dal fiorente commercio a nuove forme di agricoltura e riqualificazione sociale. Fu adottato un sistema, tramite apposite magistrature (con vertici della nobiltà veneziana), di controllo diretto sulla gestione oculata del territorio; furono attivate varie ed efficaci misure tra le quali: la difesa, il controllo delle acque e dei boschi, la formazione universitaria e la produzione economica delle campagne. Il centro delle aziende agricole diventa, secondo Palladio, un originale modello di villa.

L’architettura reinventa nuovi valenze multifunzionali per le produzioni agricole, per l’impiego dell’acqua, e produce un insieme pianificato di relazioni ottimizzanti. Tali progettualità sono inserite nei vari siti che le ville occupano sul territorio, in armonia con cospicui progetti di bonifiche che la Repubblica di Venezia, dotata di straordinaria organizzazione, aveva messo in cantiere. In tali trasformazioni rurali, i giardini diventano elementi fondamentali per la bellezza della natura, e conquistano una preziosa transizione tra ville e spazi rurali, correlati ad una nuova visione di architettura del paesaggio, creando dimensioni strutturali e ecologiche innovative che rinveniamo attualmente quali semiologia di attività antropiche.

Si noti come in provincia di Verona e Treviso vi siano oggi importanti siti di prodotti agricoli di eccellenza e vini di alta qualità. Le composizioni edili delle ville, con ambiti interni e spazi agricoli, innovano disegni di territori in Veneto e nel Friuli, determinando progetti di differenziati insediamenti, nuovi sistemi ambientali, creando una neo-urbanizzazione di zone rurali. In tale contesto metodologico, la villa assume forma quale “città piccola”, e determina un fattore di rilievo del paesaggio. La strategica diffusione capillare e l’organizzazione sistematica consente l’implementazione della riqualificazione del paesaggio e la rinascita dell’economia.

L’evento ha riscosso positivi consensi per le tematiche di interesse interdisciplinare. Riteniamo che Giardini e Ville possano costituire elementi di notevole considerazione per il territorio del Mezzogiorno nella dimensione della Cultura della Bellezza; alcuni elementi del paesaggio risultano fattori poliedrici di opportunità culturale nel contesto del turismo, anche in connessione alla qualità dell'abitare e della sostenibilità.

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