Lecce, M5S presenta interrogazione sull’attività d’ispezione degli impianti termici. "Salvaguardare i 27 lavoratori della ex VIT"

BARI - “La Regione deve chiarire una volta per tutte quale sia l’ente a cui spetta esercitare l’attività d’ispezione degli impianti termici nel Comune di Lecce. Solo così sarà possibile fare chiarezza sul futuro dei 27 lavoratori della ex VIT, la cooperativa che si occupava di questi controlli”. È quanto chiede il consigliere regionale del M5S Antonio Trevisi che in merito ha presentato una interrogazione indirizzata all’assessore allo Sviluppo economico Antonio Nunziante e a quello al Lavoro Sebastiano Leo.

La Legge regionale del 2016 ha individuato nelle Province e nella Città metropolitana di Bari le autorità competenti per lo svolgimento delle attività di accertamento e ispezione degli impianti termici, prevedendo per i Comuni che all’entrata in vigore della legge svolgevano già queste attività, la possibilità di mantenere la competenza del servizio, per salvaguardarne la continuità.

“Risulta tuttavia - spiega Trevisi - che alla data di entrata in vigore della legge regionale, il servizio di ispezione degli impianti termici nel territorio del Comune di Lecce di fatto non fosse svolto dal alcun ente, anche a causa della incertezza prodotta dagli atti deliberativi di Giunta e Consiglio comunale, che non hanno fatto seguire il concreto avvio delle attività, e del rimpallo di competenze tra Comune e Provincia”.

Per garantire l’avvio del servizio di ispezione e controllo degli impianti termici, assicurando una importante attività legata anche alla pubblica sicurezza, in data 01/09/2017 la Nuova Salento Energia, società partecipata dalla Provincia, ha avviato sul territorio comunale la campagna di autodichiarazione degli impianti termici che si è conclusa il 30 aprile 2018.

“Questa situazione - conclude il pentastellato - oltre ad aver ritardato la concreta attivazione delle attività di ispezione degli impianti termici nel territorio comunale di Lecce, lascia in uno stato d’incertezza i 27 lavoratori della cooperativa VIT che, pur avendo maturato anni di esperienza, di fatto oggi sono disoccupati. Uno stato di cose non più tollerabile, per questo chiediamo alla Regione di fare chiarezza una volta per tutte sulla competenza del servizio, in modo da dare risposte a questi lavoratori”.

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