di NICOLA ZUCCARO - "Se c'è stato un limite in questo partito è quello di aver litigato molto e discusso poco". Quanto affermato a Bari nel corso del suo intervento concomitante con la presentazione del libro scritto da Marco Minniti "Sicurezza è libertà", e non solo per gli applausi ricevuti dalla numerosa platea presente all'Hotel Exelcior nella serata di mercoledì 20 febbraio, non è una rilevazione come le altre, se pronunciata da Nicola Zingaretti.
Nel capoluogo della Puglia, l'attuale Governatore del Lazio, a fianco del suo omologo pugliese Michele Emiliano, ha colto l'occasione non soltanto per promuovere la propria candidatura a segretario nazionale del Pd in vista delle Primarie del 3 marzo, ma anche per recitare a nome del Partito Democratico quel mea culpa, motivato dagli errori commessi nel passato recente e lontano dalla classe dirigente del medesimo soggetto politico.
Senza puntare, direttamente, l'indice contro i suoi predecessori, Zingaretti ha evidenziato nello stesso tempo che a provocare le sconfitte del Pd è stata l'invasione di modelli che non sono stati quelli "nostri". Una disamina, quella stilata da Zingaretti, utile per sottolineare che il tracollo del Pd non è stato determinato dall'inerzia nella risoluzione dei vari problemi del Paese, fra i quali quello della sicurezza. Quest'ultimo, secondo Nicola Zingaretti, deve tornare ad essere al centro dell'azione democratica da poter ripristinare nella politica italiana, in linea con la Costituzione repubblicana.