Billy, il gigolò delle “Matine”


DI FRANCESCO GRECO - Ma dove vai se il pedigrèe non ce l’hai? Quel che conta davvero nella vita è averne uno, possibilmente ben articolato, per censo e trofei in bacheca. Ciò premesso, questa storia piacerà un sacco agli antropologi, agli etologi, e forse anche, chissà, ai filosofi. Perché ha una sua morale che dal cane, per transfert, è anche nostra.

E’ la storia di Billy, comune cane di razza breton, come ce ne sono tanti nelle nostre case e giardini.

Comunissimo fino al 23 giugno scorso, un’afosa domenica d’estate, quando Billy è stato premiato con una coppa (si è classificato secondo) alla 1a Expo Cinofila Tricasina (Una giornata col tuo amico a 4 zampe), organizzata da “Tricasemia”, Città di Tricase, Clean Up Tricase, Radio Wawe Tricase, dove fino a notte fonda hanno sfilato i più bei cani provenienti da tutta Italia, meticci e di razza.

Cos’è accaduto quella sera in piazza Cappuccini a Tricase, dinanzi a una folla accaldata di appassionati del cane, dopo la microchippatura offerta dalla Asl di Gagliano e le lezioni sul galateo (il cane si porta a sinistra e guai a imbragarlo, troppo, diventa aggressivo)?

Una qualificatissima giuria presieduta da Tiziano Floridia, coadiuvato da Francesco Bascià e Biagio Nicolì, come s’è detto, ha premiato Billy e i suoi padroni, Rosanna Buffo e Antonio Negro.

Sin qui nulla di speciale. Succede. Fatto sta però che da quella sera Billy, come si dice, se la tira: è andato in calore e di frequente sparisce dalla casa alle “Matine”, al fresco fra ulivi e pini e va per i paesi limitrofi in cerca della femmina. E quando ritorna, sono le cagnette che si presentano a casa sua, facendo mille smorfie per sedurlo e accoppiarsi.

Insomma, fra lo stupore dei suoi padroni, Billy è un altro cane. Come dire: il successo gli ha dato alla testa. Ecco l’importanza, per l’uomo e il cane, di avere un bel pedigrèe.





















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