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di LUIGI LAGUARAGNELLA - Doveva essere un esordio più semplice in Champions League per l’Inter e un po’ meno per il Napoli. Invece, proprio al San Paolo va in scena l’impresa, mentre a San Siro Barella rimedia una gara che poteva finire peggio per i nerazzurri contro lo Slavia Praga.
Il Napoli di Ancelotti ha superato l’ostacolo dei campioni d’Europa del Liverpool che si ritrova dopo un anno ad affrontare gli azzurri. I partenopei disputano una partita di alto livello contro Salah e compagni: difendono con diligenza grazie a Koulibaly onnipresente, ma non subiscono la qualità dei Reds. La qualità, infatti, è una proprietà del Napoli rendendo la partita molto equilibrata.
Il 2-0 arriva nei minuti finali grazie ad un rigore realizzato da Mertens (fallo procurato da Callejon) e alla rete di Llorente che approfitta del pressing di Callejon e dell’attaccante belga; quest’ultimo sullo 0-0 si è visto parare miracolosamente la palla Adrian. Il Liverpool non sfonda mai con le geometrie di Firmino, Manè e Salah, ma Meret è decisivo sul diagonale dell’egiziano. Il Napoli si aggiudica i primi tre punti della sua Champions League.
A Milano l’Inter si deve accontentare dell’1-1. Gli oltre 50000 del Meazza godono a metà per la prima rete di Barella, partito dalla panchina, che nel secondo tempo agguanta la rete realizzata da Olayinka.
L’Inter non ha mai creato molta pressione. Nel primo tempo non sono state create occasioni pericolose, mentre nella ripresa anziché aspettarsi l’arrembaggio dei padroni di casa, si è vista la reazione dello Slavia Praga con i suoi calciatori di qualità come Stanciu. Spesso i cechi hanno costretti Handanovic in complicati interventi.
Tra i nerazzurri Lukaku è apparso sottotono, ma anche Lautaro Martinez non è stato incisivo. L’ingresso di Politano e Barella (per Gagliardini) ha dato più carica. Così anche Sensi è andato spesso al tiro colpendo la traversa da dove è nato il pareggio. La prima in Champions di Conte con l’Inter delude le aspettative.
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