Acquisto Dpi dalla Cina, FdI: "Dopo 40 giorni nessuna risposta nè dalla Protezione civile nè da Emiliano"


BARI - “Dopo la lettera di richiesta di accesso agli atti e l’interrogazione depositata l’11 aprile; dopo la visita negli uffici e al deposito della Protezione civile del 12 maggio scorso…alla fine saremo costretti a rivolgerci altrove per poter ottenere le risposte che chiediamo. L’art. 39 dello Statuto della Puglia al momento è totalmente disatteso sia dall’organo politico sia da quello tecnico! Abbiamo il diritto di sapere: che tipo di DPI e materiale sanitario abbiamo importato dalla Cina? quanto ci sono costati? Sono certificati? Domande che dopo l’audizione, dell’altro giorno, del responsabile della Protezione Civile Puglia, Lerario, diventano ancora più insistenti. Aver saputo che si è speso complessivamente 55 milioni di euro, 28 dei quali già pagati, non basta. Vogliamo vedere le fatture e capire ogni singolo pezzo quanto è stato pagato. Vogliamo sapere quanti preventivi sono stati presentati da altre aziende soprattutto pugliesi. Insomma vogliamo andare oltre la spettacolarizzazione che il presidente Emiliano ha fatto dell’arrivo del cargo che atterrava sulla pista dell’aeroporto 'Karol Wojtyla' di Bari con a bordo quasi 50 tonnellate di DPI". A denunciarlo i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Erio Congedo, Giannicola De Leonardis, Luigi Manca, Renato Perrini, Francesco Ventola e Ignazio Zullo.

“L’accesso agli atti e l’interrogazione - proseguono - non erano e non sono provocazioni politiche, ma nascevano anche dalla raccolta di sollecitazioni di medici, infermieri, operatori sanitari, farmacisti, Centri operativi comunali e imprese pugliesi che denunciavano l’inadeguatezza di alcuni materiali. Per questo abbiamo chiesto, già da oltre un mese: l'acquisto del materiale è avvenuto per intermediazione di aziende specializzate o direttamente da aziende cinesi? Chi ha valutato l'idoneità della merce acquistata rispetto alla necessità di protezione dal rischio biologico ed in particolare da SARS-COVID 19? Chi ha valutato l'idoneità delle attrezzature e dei materiali acquistati rispetto alle finalità diagnostiche e terapeutiche che l'assistenza ai pazienti COVID richiede? Perché il materiale acquistato è sprovvisto di marchio FDA-CE? C'è stato un confronto con la Protezione Civile Nazionale per comprendere se quel materiale acquistato dalla Regione Puglia sia stato scartato da valutazioni tecniche con giudizio di inidoneità da parte della stessa Protezione Civile nazionale?", conclude la nota di FdI, “Domande alle quali deve rispondere Emiliano… oppure dobbiamo chiedere alla D’Urso di fargli queste domande?”.
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