Test sierologici, Perrini: "L’Asl di Taranto non può sospendere quelli sui lavoratori ex Ilva"

TARANTO - “Risulta incomprensibile l’intervento della Asl di Taranto di richiesta sospensione del protocollo avviato da Mittal su richiesta sindacale, per i test sierologici sui lavoratori ex Ilva. Trattandosi di intesa esclusivamente privata, la Asl non ha alcun potere per bloccarlo, né per giudicare la qualità dei test, essendo esclusi da normative o finanziamenti pubblici". E' la richiesta del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini.

"Non stiamo parlando di un esperimento - prosegue Perrini -, ma di un protocollo firmato dai sindacati con le imprese in tutta Italia. Trovo assurdo infatti che i lavoratori Ilva di Genova possano farli, e quelli di Taranto no.
Nel resto d’Italia poi le Asl, a loro discrezione, effettuano tamponi sui pazienti positivi ai test sierologici, che pur non avendo scopo diagnostico, né rilasciando alcuna patente di immunità, sono utili solo come campanello per disegnare la mappa epidemiologica.
Invito dunque Mittal a proseguire il percorso iniziato senza sospensioni e rallentamenti, come nelle sue facoltà e nei tempi più veloci che il laboratorio riesce a fornire. La Asl avrà poi tutto il tempo necessario, qualora ritenesse opportuno, e secondo me lo è, di effettuare tamponi diagnostici sui lavoratori positivi al test, che nel frattempo almeno saranno messi in malattia. Più e prima si fanno i test, più lavoratori resteranno a casa a scopo precauzionale da parte dell’azienda.
Mentre in altre regioni di Italia sono le stesse istituzioni a promuovere queste pratiche, qui vengono bloccate. Si sta tutti i giorni in televisione dicendo di voler difendere i lavoratori e i cittadini di Taranto, ma poi si bloccano le azioni per farlo davvero”, conclude Perrini.
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