Allarme legionella nel Policlinico. Lopalco: "Seguiamo con attenzione indagini Procura"

PIERO CHIMENTI - La Procura di Bari ha aperto un'inchiesta per 5 decessi legati alla legionella, tra il 2018 e l'agosto 2020, nel Policlinico di Bari. Il batterio si annidava nelle tubature dell'ospedale ed ha portato al sequestro dei Padiglioni Chini e Asclepios, a cui è stata confermata la facoltà d'uso. Nell'inchiesta sono indagati cinque dirigenti del Policlinico, per i reati di omissione di atti d'ufficio e morte come conseguenza di altro delitto, tra i quali il direttore generale Giovanni Migliore. Secondo i pm i dirigenti non avrebbero preso le misure necessarie "in materia di prevenzione".

“La Regione Puglia segue con grande attenzione le indagini della Procura della Repubblica di Bari e le azioni che la direzione strategica del Policlinico di Bari ha posto in essere per abbattere la contaminazione da legionella dal sistema idrico di alcune cliniche". Così in una nota l'assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco. 

"La Regione - prosegue Lopalco - ha interesse all’accertamento della verità dei fatti, fermo restando il diritto degli indagati di esercitare la propria difesa e quello della Procura di svolgere il proprio compito di accertamento dei fatti anche in nome delle persone che hanno perso la vita e dei loro cari. In questo momento di emergenza sanitaria, alla Regione Puglia preme di non perdere la disponibilità di risorse fondamentali come i padiglioni “Chini” e “Asclepios”, in quanto essenziali per la tenuta della rete ospedaliera Covid e non Covid. E si aggiunga inoltre la preoccupazione per la conseguente disarticolazione della direzione strategica del più importante ospedale della Puglia. Attendiamo dalla Procura ogni indicazione necessaria per mantenere la facoltà d’uso dei reparti ospedalieri sequestrati e siamo disponibili per ogni intervento necessario ad assicurare la continuità assistenziale”, conclude Lopalco.

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