Zullo (Fdi) a Lopalco: “Se avessimo fatto in Puglia i test antigenici rapidi avremmo tenuto il virus più sotto controllo. Con il lockdown diventano inutili”

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BARI - "Il presidente del Veneto, Zaia, in un’intervista in tv ha dichiarato che la sua Regione effettua 120mila tamponi antigenici rapidi alla settimana, oltre a quelli ordinari. E’ chiaro che è questa una delle misure che ha permesso alla sua Regione di restare zona Gialla e non entrare subito nel girone di quelle Arancione e Rossa". Così in una nota il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo.

"Come abbiamo più volte ribadito dal 29 settembre scorso - prosegue Zullo - il Ministero della Salute ha autorizzato l'uso di tamponi rapidi antigenici e sollecitato le Regioni ad attivarsi nelle comunità ed in primis nella scuola, ma da quel che mi risulta nonostante una circolare dei giorni scorsi i test rapidi in Puglia non vengono effettuati e se, visti i dati degli ultimi Bollettini, la Puglia dovesse finire in zona Rossa, o peggio in un secondo lockdown non avrebbero stessa efficacia. I test rapidi servono come test di screening per screenare negli asintomatici e nei paucisintomatici i positivi in una comunità e separarli dai negativi per evitare il lockdown ma una volta che sei in lockdown con tutte le persone a casa l' introduzione dei test antigenici diventa superflua. Siamo in ritardo in Puglia, ormai alle soglie di un nuovo lockdown e si rischia il paradosso di spendere oggi per acquistare tamponi antigenici che i medico non potranno somministrare poiché la gente sarà chiusa in casa. Per questo motivo le parole dell’assessore regionale alla sanità (in pectore), Pierluigi Lopalco: “Se avessimo posticipato l'avvio avremmo avuto un rallentamento dei contagi” suonano persino stonate, perché se avessimo utilizzato subito i test rapidi nelle scuole – senza il gioco aperte sì aperte no – sicuramente non solo un rallentamento, ma un contenimento dei contagi lo avremmo avuto. Purtroppo Lopalco insegue dati e virus con la velocità di una tartaruga mentre il virus viaggia alla velocità della luce”, conclude Zullo.

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