La 'bizzarra' vicenda dello studio Rai di Pechino: oltre 800mila euro di spese l’anno per una sede deserta da 5 mesi

COLOGNO MONZESE - Nuovo appuntamento per “Rai Scoglio 24” (il canale di Striscia “dedicato” alla Rai), che prosegue l’inchiesta sugli sprechi della tv di Stato.

Stasera Pinuccio indaga sullo studio Rai di Pechino: da agosto 2020 infatti l’ufficio di corrispondenza, orfano di Giovanna Botteri, sarebbe inutilizzato. Un vuoto che chiuderebbe una fondamentale finestra sull’Oriente, penalizzando gravemente la qualità dell’informazione offerta dal servizio pubblico. Anche se viene da chiedersi quanto abbia ancora senso mantenere i corrispondenti in un mondo in cui le notizie viaggiano in tempo reale, bruciandone i servizi. In ogni caso, ad oggi le corrispondenze che riguardano Cina, Giappone e Sud-Est asiatico vengono realizzate direttamente a Roma.

Inoltre, per la struttura di Pechino la Rai sta ancora pagando le spese? Al momento risulterebbero circa 300mila euro l’anno per il personale cinese, altri 300mila euro per la sede e circa 40mila euro per l’appartamento – anch’esso vuoto – della Botteri. Più di 600mila euro a cui andrebbe aggiunto lo stipendio della corrispondente stessa – oltre 200mila euro – che però da 5 mesi “corrisponde” da tutti i programmi Rai… meno che dalla Cina!

Il servizio completo sarà trasmesso stasera, mentre “Rai Scoglio 24” e il suo inviato continueranno a indagare sulla controversa strategia gestionale dell’ad Fabrizio Salini.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto