Quirinale, Letta e il Pd per un presidente super partes e di alto profilo


NICOLA ZUCCARO -
"Non c'è nessun diritto di precedenza che il centrodestra può vantare nell'indicare il presidente della Repubblica e non è proprietà dello stesso, la relativa presidenza". Puntuale e ferma, non si è fatta attendere la replica di Enrico Letta all'indomani dell'azione intrapresa dalla coalizione politica inerente l'indicazione di Silvio Berlusconi quale candidato della stessa per il Quirinale.

Occorre individuare - ha proseguito Letta nel corso della riunione della Direzione nazionale del Partito Democratico convocata nella mattinata di sabato 15 gennaio a Roma - una figura di alto profilo e non di parte. Ma a questa indicazione, per il suo ruolo di segretario del Pd, a nome dello stesso, Letta pone quale condizione per avviare le trattative sul Quirinale il varo di un patto di legislatura che tenga unita l'attuale maggioranza sostenitrice l'esecutivo di unità nazionale presieduto da Mario Draghi e fino alla naturale scadenza del mandato parlamentare, prevista per il marzo 2023.

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