Tumore al seno, Amati: “Disastro. Noi facciamo leggi e Asl non eseguono, con danno per malati con mutazione BRCA”


BARI - “Un disastro. Noi facciamo le leggi e le Asl non fanno ciò che devono, mandando in tilt le persone. È il caso dell’esenzione per la sorveglianza clinico-strumentale delle persone affette da tumore al seno per mutazione genetica e loro familiari, la cui legge è in vigore da quasi due mesi e purtroppo senza gli atti necessari di esenzione e informazione. Subito in commissione per audizione dei responsabili”.
Lo comunica il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“È in vigore dal 1° febbraio - prosegue Amati - la legge sul potenziamento dello screening per la prevenzione del carcinoma mammario e per l’introduzione dei test genetici BRCA. Tale legge prevede l’immediata esecuzione gratuita, tra le altre cose, dei test genetici per la verifica delle cause ereditarie del tumore e delle eventuali prestazioni di sorveglianza clinico-strumentale.
"A oggi le persone rientranti in questa casistica, che giustamente chiedono l’erogazione delle prestazioni, sono sballottolate da medico in medico e da ufficio in ufficio, constatando la completa disinformazione e l’altrettanto completa inerzia.
"Mi chiedo: ma nemmeno a leggere i giornali e quindi conoscere l’importanza della questione e l’impegno del Consiglio regionale per risolverla?
"Sentiamo spesso dichiarazioni impettite su tutto lo scibile problematico dell’organizzazione sanitaria, con abbondanti pezze a colore per nascondere le inefficienze, che purtroppo si rendono inascoltate (ingiustamente) proprio perché non si compiono i doveri inerenti alle riforme più semplici.
"Per questi motivi e consapevole che la sorte delle donne malate di tumore al seno interessi moltissimo anche i manager delle Asl, ho pensato di chiedere la convocazione della Commissione Sanità sull’argomento, così da segnalare il caso, registrare gli eventuali problemi e partire con slancio. E tutto questo per prevenire la morte delle donne e continuare a fare il nostro dovere”.

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