Barletta piange ancora, gli psicologi pugliesi: "Emergenza di comunità, occorre intervenire con azioni immediate e di ampio respiro"


BARI - “Ennesimo caso di cronaca nera a Barletta, la città che piange un’altra anima, la terza in soli sei mesi. Non si può più tollerare il buio della violenza”. Con queste parole il presidente dell’Ordine degli psicologi di Puglia Vincenzo Gesualdo commenta l’ennesima vicenda di violenza avvenuta a Barletta, sfociata la scorsa notte in tragedia.

L’episodio va ad aggiungersi all’escalation di crimini perpetrati nella città nel giro di pochi mesi. Ad ottobre dello scorso anno, infatti, Barletta piangeva la morte di Claudio Lasala, giovane accoltellato in un cocktail bar nel cuore della movida. Dallo gennaio scorso, invece, ha tenuto banco la drammatica vicenda di Michele Cilli, il 24enne barlettano scomparso.

“Tale connotazione – continua il presidente degli psicologi pugliesi - impone una riflessione profonda sul tema dell’aggressività e della rabbia e sul fallimento del linguaggio verbale a fronte dell’agire, della messa in azione, dell’acting out. È venuto meno il senso del riconoscimento dell’altro, di tolleranza, vi è più la tendenza ad esaltare l’individualismo, la competizione a scapito del riconoscimento dell’alterità. Non ci si pone un limite, si è decisi a superarlo per ricoprire un ruolo di leadership negativa all’interno del gruppo, calpestando qualsiasi sentimento che rimandi alla tolleranza e alla coesione”.

C’è da registrare il cambio di paradigma avvenuto intorno agli anni Ottanta e Novanta, che ha introdotto il primato dell’individualismo a fronte del senso della collettività degli anni precedenti. Si è passati dal prestare attenzione alle ragioni degli altri al “vince tutto chi prende un punto in più”, annullando le differenze, le sfumature e le varianti.

“La società liquida e le relazioni liquide hanno reso tutti più soli ed isolati, in una sorta di “delirio narcisistico dell’Io” mortificando i sentimenti di appartenenza e di comunità” spiega Gesualdo. “È necessario intervenire in fretta per porre le basi per un’azione di rifondazione di legami sociali caratterizzati dalla appartenenza ad una comunità e di valori declinati sul riconoscimento della alterità come risorsa di sviluppo personale e collettivo, ripristinando il senso di coesione delle nostre comunità attorno a dei valori condivisi”.

È un orizzonte lungo ma non vi sono alternative. La ricomposizione sociale basata sui principi di comunanza e appartenenza, lungi da settarismi ed individualismi, possono rappresentare un obiettivo a partire dalle famiglie, dalla scuola, dai social e dai media.

Con la sigla del Patto Educativo per il territorio della provincia di Barletta Andria Trani, fortemente voluto da S.E. il Signor Prefetto della BAT, l’Ordine degli psicologi di Puglia scende in campo per promuovere nelle giovani generazioni percorsi educativi e formativi rivolti alla legalità, alla cittadinanza attiva, al dialogo e all’inclusione sociale. “Siamo pronti come Ordine professionale ad intervenire in supporto delle istituzioni locali per interventi mirati per disinnescare quelle dinamiche relazionali che agevolano una cultura predatoria” conclude Gesualdo.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto