Pronto soccorso ‘Dea Fazzi’ di Lecce, Casili (M5S): “Fracella sta subendo un trattamento che non merita”


BARI - “Il Dott. Fracella, primario del Pronto Soccorso del ‘Dea - Fazzi’ di Lecce, non può essere utilizzato come capro espiatorio per le criticità che sta vivendo la rete dell’Emergenza - Urgenza nella nostra Asl e in tutta la regione. Per anni il dottor Fracella non si è limitato a denunciare problemi, ma ha anche fatto proposte per risolvere le criticità, purtroppo rimaste inascoltate. Oggi sta subendo un trattamento che non merita da parte dell’assessore Palese e della Asl di Lecce, che inizialmente aveva rigettato la sua richiesta di aspettativa salvo però poi autonomamente concederla e contestualmente incaricare (con delibera del D.G. n. 580 del 29/06/22) il Dott. Maurizio Scardia, già responsabile del coordinamento organizzativo delle UU.OO di Pronto Soccorso di Casarano, Galatina, Gallipoli, Copertino e Scarano, riconoscendo peraltro allo stesso un aumento di retribuzione di 20 mila euro annui lordi per un’attività che il dott. Fracella ha invece nel tempo sempre svolto in maniera del tutto gratuita”. Lo dichiara il vicepresidente del consiglio regionale Cristian Casili, che annuncia la richiesta di audizione urgente dell’assessore Palese e del Commissario Straordinario della Asl di Lecce Stefano Rossi per discutere delle criticità dei Pronto Soccorso e del caso Fracella.

“Il dottor Fracella rientrerà a settembre - continua Casili - ma il punto è che mai avrebbe meritato il trattamento riservato dall’assessore Palese e dall’Asl di Lecce. L’assessore Palese è stato scelto per essere il Maradona della sanità pugliese e non un centrocampista mediocre, e tutti, soprattutto i cittadini, si aspettano un cambio di passo rispetto al passato. Sappiamo quali sono le problematiche dei Pronto Soccorso, mancanza di personale e medici in primis, con pazienti nell’astanteria del pronto soccorso in attesa di ricovero e le ambulanze ferme all’esterno per diverse ore, con pazienti a bordo, senza la possibilità di essere ‘sbarellati’. Serve un’organizzazione più capillare della medicina del territorio che non mandi in sofferenza i pronto soccorso degli ospedali più grandi come il Fazzi. Dobbiamo darci da fare tutti e non scaricare le responsabilità su altri, soprattutto sui medici. Confido anche nell’operato del Commissario Stefano Rossi, che ho sempre stimato, per rimettere sul giusto binario quanto sta avvenendo nella nostra Asl”.

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