Bonus edilizi: Tutolo presenta la prima pdl per interventi della Regione Puglia


BARI - “Ci sono centinaia di aziende pugliesi che hanno i crediti derivanti dai vari bonus edilizi bloccati negli istituti di credito, in attesa che siano resi materialmente disponibili, a seguito delle verifiche degli organi preposti (Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate) che abbiano accertato la regolarità delle operazioni effettuate". Così in una nota il consigliere regionale Antonio Tutolo (Gruppo Misto), presidente della II Commissione.

"Si calcola - prosegue Tutolo - che a livello nazionale siano ‘fermi’ almeno 15 miliardi di euro, con risvolti negativi sul mercato e sulla operatività di 25 mila imprese che impiegano 130 mila lavoratori a rischio licenziamento.

Per questo ho presentato una proposta di legge che prevede un intervento della Regione, tramite Puglia Sviluppo, stipulando specifici contratti di durata pluriennale con la banche, così da acquistare direttamente i crediti, limitatamente alle rate immediatamente utilizzabili in compensazione con modello F24 nel corso dello stesso anno.

E’ una cosa che si può fare, basta solo la volontà politica perché l'intervento è compatibile con il quadro ordinamentale in vigore, in quanto l'ente Regione non è inserito tra i soggetti esclusi dalla possibilità di acquistare dalle banche crediti di imposta relativi ai bonus edilizi. E che si possa fare lo dimostra il fatto che la valutazione è già in corso anche in altre regioni, oltre alla Provincia di Treviso, che è stata la prima a ipotizzare una forma di difesa concreta delle sue aziende edilizie che sono spesso la spina dorsale di molti territori. Con questa mia proposta si può ottenere il duplice obiettivo di dare respiro a chi oggi sta lavorando quasi al buio finanziario, e aiutare le banche a distribuire i crediti al momento inesigibili, così da rilanciare l’intera economia regionale.

A questo si aggiunge una situazione negativa che si ripercuote su migliaia di famiglie che hanno visto iniziare gli interventi e oggi si ritrovano con i cantieri bloccati in casa propria per chissà quanto tempo, oltre a quelli che avevano contato sulla cessione del credito, ma non hanno sufficiente capienza fiscale.

“Nella mia proposta, che è stata la prima ad essere stata presentata in Puglia, ho volutamente fissato il limite massimo a 500 mila euro, proprio per favorire il ristoro dei piccoli interventi, e non di quelli di grosse dimensioni che spesso sono i privilegiati dagli istituti di credito che però non aiutano gli imprenditori che hanno maggiori difficoltà a uscire da questo stallo", conclude.

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