ANDRIA (BT) - I Carabinieri del Comando Compagnia di Andria hanno dato esecuzione a due ordini di esecuzione di misura cautelare degli arresti domiciliari nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza nel procedimento a carico di due soggetti indagati per il reato di ricettazione in concorso di due mezzi oggetti di furto. Il provvedimento trae origine dalla richiesta di misura cautelare presentata dal Pubblico Ministero delle Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani a seguito del deferimento in stato di libertà dei prevenuti eseguito dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile – Sezione Radiomobile della Compagnia di Andria, allorquando sono stati sorpresi in questa contrada “Zagaria” nell’atto di manomettere un escavatore posizionato su un furgone cassonato, entrambi oggetti di furto perpetrato ai danni di azienda agricola.
All’atto dell’intervento della Radiomobile, uno dei due indiziati era sul cassone del camioncino, intento nell’armeggiare l’escavatore con delle apposite chiavi da lavoro, mentre l’altro era a terra, fungendo da così detto “palo”. I due inizialmente, non si sono accorti dell’arrivo dei militari, ma poi quando questi a piedi sono giunti in prossimità del mezzo, il soggetto che fungeva da vedetta dava l’allarme, tentando la fuga insieme al complice. Dopo un breve inseguimento a piedi entrambi sono stati definitivamente bloccati, anche grazie all’intervento di altro personale giunto in ausilio.
Nel corso della successiva ispezione del luogo, oltre all’accertamento sui mezzi rubati, sono stati rinvenuti cavi elettrici che collegavano la batteria del camioncino a quella dell’escavatore ed una valigetta di colore nero contente vari attrezzi tipici da meccanico e da elettrauto, comprese chiavi e grimaldelli. Tutto il materiale veniva sottoposto a sequestro. I mezzi rubati invece veniva restituiti ai legittimi proprietari. Agli arrestati, espletate le formalità di rito, veniva associato agli arresti domiciliari.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, la eventuale colpevolezza degli indagati, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.
All’atto dell’intervento della Radiomobile, uno dei due indiziati era sul cassone del camioncino, intento nell’armeggiare l’escavatore con delle apposite chiavi da lavoro, mentre l’altro era a terra, fungendo da così detto “palo”. I due inizialmente, non si sono accorti dell’arrivo dei militari, ma poi quando questi a piedi sono giunti in prossimità del mezzo, il soggetto che fungeva da vedetta dava l’allarme, tentando la fuga insieme al complice. Dopo un breve inseguimento a piedi entrambi sono stati definitivamente bloccati, anche grazie all’intervento di altro personale giunto in ausilio.
Nel corso della successiva ispezione del luogo, oltre all’accertamento sui mezzi rubati, sono stati rinvenuti cavi elettrici che collegavano la batteria del camioncino a quella dell’escavatore ed una valigetta di colore nero contente vari attrezzi tipici da meccanico e da elettrauto, comprese chiavi e grimaldelli. Tutto il materiale veniva sottoposto a sequestro. I mezzi rubati invece veniva restituiti ai legittimi proprietari. Agli arrestati, espletate le formalità di rito, veniva associato agli arresti domiciliari.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, la eventuale colpevolezza degli indagati, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.