BARI - Questa mattina il presidente del Municipio V Vincenzo Brandi ha deposto una corona di fiori presso il toponimo del giardino intitolato a Peppino Impastato, a Catino, nel 45^ anniversario dell’omicidio del giornalista siciliano che dai microfoni di una radio locale, Radio Aut, denunciava senza paura l’oscenità del potere mafioso.
Alla cerimonia, promossa dall’amministrazione comunale in collaborazione con l’associazione Giovanni Falcone, sono intervenuti il presidente dell’associazione, Corrado Berardi, e alcune classi della scuola Giovanni Falcone dell’I.C. Comprensivo Aristide-Gabelli di Santo Spirito.
“Rendere omaggio a Peppino Impastato a 45 anni dal suo omicidio per mano mafiosa - ha spiegato Vincenzo Brandi - è per noi un dovere e un onore, perché ci dà la possibilità di ricordare, specie ai più piccoli, l’esempio di un attivista, di una persona che ha scelto di non abbassare la testa di fronte all’arroganza criminale e al sopruso ma di denunciare quel potere senza paura, pur sapendo di rischiare la propria vita.
Peppino Impastato amava la sua terra e la sua gente, e credeva che la politica dovesse essere uno strumento di giustizia sociale, di crescita e di emancipazione: la sua è stata una voce libera, coraggiosa, una sorta di sveglia per le coscienze di tutti noi e la sua morte ha segnato una pagina dolorosa della nostra storia. Per questo è fondamentale continuare a ricordare la sua vita e mantenere viva la sua memoria.
Come ogni anno ringrazio Corrado Berardi e l’associazione Giovanni Falcone per l’impegno che da anni portano avanti sul nostro territorio nel nome della legalità”.
Alla cerimonia, promossa dall’amministrazione comunale in collaborazione con l’associazione Giovanni Falcone, sono intervenuti il presidente dell’associazione, Corrado Berardi, e alcune classi della scuola Giovanni Falcone dell’I.C. Comprensivo Aristide-Gabelli di Santo Spirito.
“Rendere omaggio a Peppino Impastato a 45 anni dal suo omicidio per mano mafiosa - ha spiegato Vincenzo Brandi - è per noi un dovere e un onore, perché ci dà la possibilità di ricordare, specie ai più piccoli, l’esempio di un attivista, di una persona che ha scelto di non abbassare la testa di fronte all’arroganza criminale e al sopruso ma di denunciare quel potere senza paura, pur sapendo di rischiare la propria vita.
Peppino Impastato amava la sua terra e la sua gente, e credeva che la politica dovesse essere uno strumento di giustizia sociale, di crescita e di emancipazione: la sua è stata una voce libera, coraggiosa, una sorta di sveglia per le coscienze di tutti noi e la sua morte ha segnato una pagina dolorosa della nostra storia. Per questo è fondamentale continuare a ricordare la sua vita e mantenere viva la sua memoria.
Come ogni anno ringrazio Corrado Berardi e l’associazione Giovanni Falcone per l’impegno che da anni portano avanti sul nostro territorio nel nome della legalità”.
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